Operazione ''Resilienza 2'', 14 provvedimenti cautelari per i componenti del clan di Borgo Vecchio

Il provvedimento è stato voluto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo. I NOMI e le FOTO

PALERMO, 25 marzo – Prosegue, da parte delle forze dell’ordine, lo sventramento del mandamento di Porta Nuova e della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio: i Carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip per 14 persone già indagate.

Di queste, 11 si trovavano agli arresti domiciliari, 1 era detenuta e per 2 era stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. A coordinare le indagini il Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca, in sinergia con il Nucleo Informativo e il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo.
Provvedimenti per Danilo, Gabriele e Marilena Torregrossa, Francesco Paolo Cinà, Davide Di Salvo, Salvatore La Vardera, Giuseppe D’Angelo, Gaspare Giardina, Vincenzo Marino, Carmelo Cangemi, Saverio D’Amico, Giuseppe Pietro Colantonio, Francesco Mezzatesta, Nicolò Di Michele e Gianluca Altieri, ai quali vengono contestati i reati di associazione mafiosa, furto, ricettazione ed estorsioni consumate e tentate, sfruttamento della prostituzione e traffico di stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Una presenza capillare e costante, secondo quanto emerge dal quadro investigativo, quella del clan di Borgo Vecchio nel territorio, un gruppo criminale retto da Angelo Monti e dai suoi uomini di fiducia (Girolamo Monti, Giuseppe Gambino, Jari Massimiliano Ingarao e Salvatore Guarino), tutti impegnati a conquistare consensi tramite attività solo apparentemente legali: tra queste, l’organizzazione, ogni anno, della festa in onore di Sant’Anna, patrona del quartiere, e l’ingaggio, per l’occasione, di cantanti neomelodici pagati con i proventi del racket, somme di denaro estorte ai commercianti di Borgo Vecchio e di Corso Finocchiaro Aprile. Tali cifre servivano inoltre alla cassa del clan, per finanziare altri traffici e garantire il sostentamento alle famiglie dei detenuti.

Ruolo di spicco nell’organizzazione delle manifestazioni canore ha avuto Salvatore Buongiorno, incaricato di ingaggiare i cantanti e chiedere il pizzo, con l’autorizzazione dei boss Angelo Monti, Tommaso Lo Presti e Tommaso e Gregorio Di Giovanni. Ora Buongiorno è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa; Ingarao, invece, nonostante in regime di arresti domiciliari, riusciva ad amministrare il traffico di stupefacenti e si occupava di delegare alle persone per cui oggi è scattata l’ordinanza.

Un duro colpo al clan era stato dato già il 12 ottobre 2020, quando le rivelazioni di tanti commercianti avevano portato all’arresto dei fratelli Monti. Stanchi delle continue estorsioni, i commercianti avevano reso delle dichiarazioni alle autorità competenti permettendo di fare luce sulle attività della famiglia mafiosa, che con le sue iniziative di copertura era riuscita per anni a rimanere invisibile e nascosta, fino all’arresto, nel dicembre 2015, dei fratelli Domenico e Giuseppe Tantillo, reggenti del clan, nell’operazione “Panta Rei”.

Questo l'elenco:

BUONGIORNO SALVATORE CL. 67 : CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE.

 I RESTANTI TUTTI PALERMITANI AGLI ARRESTI DOMICILIARI A PALERMO TRANNE COLANTONIO GIUSEPPE PIETRO CL .91 POSTO AI DOMICILIARI IN PROVINCIA DI NAPOLI.

 ALTIERI GIANLUCA CL. 95
CANGEMI CARMELO CL.90
CINA' FRANCESCO PAOLO CL.93
D’AMICO SAVERIO CL.71
DI MICHELE NICOLò CL.90
DI SALVO DAVIDE CL.84
MARINO VINCENZO CL.65
MATRANGA PIETRO CL.88
MEZZATESTA FRANCESCO CL. 2000
SCIORTINO EMANUEL CL.89