Palermo: maltrattamenti ai danni di anziani, 4 arresti in una casa di riposo

Numerosi gli episodi di vessazioni registrati

PALERMO, 22 febbraio – I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, IV Dipartimento, con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 4 soggetti.

I destinatari del provvedimento sono Maria Grazia Ingrassia 56 anni, Carmelina Ingrassia, 52, Mariano Ingrassia 63 anni, e Vincenza Alfano 28 anni, tutti residenti a Palermo, ai quali la Procura della Repubblica ha contestato i reati di maltrattamento, lesioni personali, nonché di violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Con il medesimo provvedimento, il Gip, accogliendo integralmente le richieste della Procura della RepubblicaDipartimento Fasce Deboli - che ha coordinato le indagini, ha disposto il sequestro preventivo della Onlus “I nonnini di Enza” che gestisce l’attività di assistenza residenziale, che viene contestualmente affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo, al fine di assicurare la prosecuzione dell’attività con personale qualificato nell’interesse e per la salvaguardia degli ospiti della struttura.

Le indagini dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico - finanziaria di Palermo - Gruppo Tutela Mercato Capitali, avviate grazie alla segnalazione di un’ospite della casa di riposo, si sono sviluppate attraverso specifiche attività di intercettazione delegate dalla Procura della Repubblica, che hanno consentito di documentare fin da subito episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani.

In meno di due mesi sono state, infatti, registrate decine di episodi di vessazioni e angherie attuate sistematicamente a danno degli anziani costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura.

Un vero e proprio regime di vita mortificante ed insostenibile, fatto di continue ingiurie e minacce (“ti prendo a bastonate, t’ammazzo a legnate", “cosa inutile, prostituta…devi buttare il sangue qua e devi morire”, “tanto se muori che mi interessa”), e violenze fisiche (calci, schiaffi, strattonamenti, nonché intimidazioni per costringere gli anziani a stare seduti).

Lo stesso Gip presso il Tribunale di Palermo, nel valutare il gravissimo quadro probatorio raccolto dalla Procura della Repubblica sulla base del lavoro svolto dagli investigatori del Nucleo di Polizia economico - finanziaria di Palermo, ha ritenuto la sussistenza di esigenze cautelari sottolineando che “il ricorso a forme di violenza fisica e morale da parte degli indagati non ha assunto carattere episodico ma costituisce espressione di un consolidato modus operandi contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrità fisica, oltre al loro patrimonio morale”.

I titolari della struttura, inoltre, dovranno rispondere, oltre che del mancato rispetto delle prescrizioni dettate dalla normativa vigente in materia di prevenzione del rischio di contagio da COVID-19, anche degli specifici reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro poiché, come emerso nel corso delle indagini, i dipendenti della struttura assistenziale non facevano uso dei dispositivi individuali di protezione, pur entrando a contatto stretto in un luogo chiuso con soggetti anziani, particolarmente fragili.

Proprio per tale motivo è stato predisposto un piano di accertamenti mirati alla tutela degli anziani, che - in concomitanza con l’operazione di servizio - sono stati tutti sottoposti a tampone per scongiurare il pericolo della possibile insorgenze di pericolosi focolai