Guardia di Finanza: un ''cartello'' per il trasporto di emodializzati, sei persone arrestate

Francesco Ruggeri

Con l’operazione “Bloody Mary” sequestrate due associazioni operanti nel settore

PALERMO, 19 novembre – Su delega della Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia- Sezione Palermo, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo nei confronti di sei soggetti.

Tre di loro sono destinatari di custodia cautelare in carcere: si tratta di Pietro Corrao 63 anni, Saverio Marchese 55 e Salvatore Scavone 60 anni . Altre tre, invece sono sottoposti agli arresti domiciliari: Beniamino Cusimano 75 anni, Concetta Teresi 52 e Marilena Scalia 48 anni.
Corrao, Marchese, Scavone e Cusimano sono indagati per i reati di falso e di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati di falso, Teresi per i reati di associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche forniture ed infine Scalia per truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche forniture.
Uno dei soggetti destinatari della misura cautelare, peraltro, dall’aprile 2019 risulta percepire il reddito di cittadinanza, per un ammontare medio mensile di circa 400 euro, beneficio che verrà subito sospeso, così come previsto dalla legge.
Con il medesimo provvedimento il Gip ha disposto il sequestro preventivo dell’intero patrimonio aziendale di due associazioni palermitane di volontariato operanti nel settore sanitario-assistenziale: l’Associazione di Volontariato Emergency Leader Onlus – A.V.E.L. – e la Confraternita di Misericordia, che da oggi sono affidate ad un amministratore giudiziario.

Le indagini svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle di Palermo avrebbero fatto emergere come la A.V.E.L., che svolgeva per conto dell’ASP di Palermo il servizio di trasporto emodializzati, dietro le mentite spoglie di una ONLUS, secondo gli inquirenti, nascondesse un’autentica attività d’impresa, gestita di fatto da soggetti pregiudicati per gravi reati (traffico di droga aggravato dall’agevolazione mafiosa) che, per ottenere il rilascio della necessaria certificazione antimafia, avrebbero attribuito formalmente la veste di presidente ad un soggetto incensurato.
In sede di stipula e rinnovo delle convenzioni con l’ASP, gli indagati avrebbero quindi prodotto false certificazioni concernenti la natura di Onlus dell’Ente e l’attestazione che quest’ultima fosse amministrata da soggetti immuni da precedenti penali, grazie alle quali l’A.V.E.L. ha potuto accedere alle convenzioni pubbliche.

Le indagini svolte hanno poi permesso di documentare l’esistenza di un vero e proprio “cartello” fra i rappresentanti di sette associazioni palermitane che svolgevano il servizio di trasporto emodializzati per conto dell'Asp di Palermo, capeggiate dalle referenti della Confraternita di Misericordia.
Il patto ritenuto illecito, concretamente attuato tramite la creazione di chat su whatsapp, prevedeva che i diversi partecipanti concordassero di rifiutare, adducendo false situazioni di indisponibilità, l’accettazione del trasporto “collettivo” dei pazienti, rendendosi disponibili solo al più remunerativo “trasporto singolo” dei malati, così ingannando l’ASP e cagionando un danno rilevante alle casse pubbliche.