Palermo, aggrediva le giovani donne in ascensore: arrestato rapinatore seriale

In un caso la vittima era stata palpeggiata nelle parti intime

PALERMO, 13 febbraio – La Polizia di Stato ha identificato l’autore di una lunga sequenza di rapine, compiute in androne, ai danni di giovani donne, colte di sorpresa in ascensore, al momento di rincasare.

Si tratta di Rosario Scianna, 49enne pregiudicato bagherese, nei cui confronti è stata eseguita dai poliziotti della sezione “Contrasto al Crimine Diffuso”della Squadra Mobile (i Falchi) e dai colleghi del commissariato “Politeama” un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo.
Scianna era già stato tratto in arresto lo scorso 11 aprile, per un analogo reato, dai poliziotti del Commissariato “Politeama” che lo fermarono in via De Spuches, dopo una aggressione compiuta in un edificio di via Giacomo Cusmano.
Quell’arresto ha consentito, non soltanto di frenare una lunga serie di aggressioni, che probabilmente il malvivente avrebbe replicato, ma ha anche fornito agli investigatori uno spunto decisivo per la soluzione di una lunga teoria di analoghi episodi registrati in zona nei giorni precedenti.
Impressionante non è stato, infatti, soltanto il numero di rapine (6) e tentate rapine (3) compiute nel breve volgere di 4 mesi, ma anche la ricorrenza di modalità e circostanze di luogo che accomunano i vari casi e che, sin dall’inizio, fecero propendere i poliziotti sulla riconducibilità degli episodi ad un unico autore.


Dal giorno dell’Epifania del 2018 al 10 aprile dello stesso anno, l’aggressore, in una porzione di territorio circoscritta, al centro residenziale di Palermo, dalla stazione Notarbartolo alla via Libertà, adocchiava su strada giovani donne in procinto di rincasare e le seguiva fin dentro l’androne di casa prima e poi in ascensore. Qui proseguiva la sua messinscena per qualche secondo ancora fin quando, giunto ad un piano basso, fingeva di fuoriuscire dalla cabina per rientrarvi repentinamente, puntare un taglierino, quasi sempre giallo, alla vittima ed ottenere denaro, oggetti personali e monili.
Tale condotta si è connotata, nel corso del tempo, di sfrontatezza ed assenza di scrupoli tanto da sfociare, in un caso, in palpeggiamenti di parti intime e quindi in aggressione sessuale, configurando quindi anche il reato di violenza sessuale.
Altre circostanze che denotano l’irriducibilità criminale di Scianna sono l’aver compiuto le 10 aggressioni quando era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Bagheria ed il non avere receduto dai propositi criminali neanche in presenza di figli minori delle sue vittime, circostanza verificatasi in due rapine. In un caso, la vittima fu proprio una giovane mamma che stava rincasando con il figlio neonato e la circostanza fornì il pretesto a Scianna per introdursi nell’ascensore: il malvivente offrì aiuto per inserire la carrozzina nell’angusta cabina dell’ascensore.

 

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