La Consulta giovanile non è e non deve essere lottizzata da logiche politiche
Riceviamo e pubblichiamo...
Gentile Direttore,
in merito alla nota di un autorevole e - sicuramente - rappresentativo esponente del PD monrealese che si è espresso sulle pagine del Suo giornale sulla composizione della Consulta Giovanile, mi sento in dovere – da Assessore alle Politiche Giovanni della Giunta Arcidiacono e Arcidiacono-bis - di rispondere e chiarire quanto da lui affermato con convinzione..
Premetto che condivido in pieno l’idea di una Consulta Giovanile rappresentativa di tutte le categorie e di tutto il territorio e che credo fermamente nelle “regole democratiche di rappresentanza”, quali strumento di garanzia degli interessi di tutti e non solo di una parte.
Così come credo che la Consulta Giovanile non debba essere “lottizzata” da logiche politiche che ne limitino o ne indirizzino l’operato.
Per questo motivo nell’agosto 2023 - di concerto con il Sindaco e con il resto della Giunta – ho proposto al Consiglio comunale un “Nuovo regolamento della Consulta Giovanile di Monreale”, prevedendo la partecipazione di giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni, residenti nel Comune di Monreale, senza distinzione di sesso, religione, condizioni personali, economiche e sociali.
Guardando quindi anche ai giovani che non hanno alcuna appartenenza ad associazioni di categoria, a partiti o gruppi politici, i quali hanno il diritto di poter far parte di tale organo, potendosi impegnare per la città senza dire “grazie” a nessuno.
Per costituire la Consulta, ad oggi in carica, l’Amministrazione ha pubblicato un Avviso Pubblico rivolto a tutti i giovani in possesso dei requisiti previsti dal Nuovo Regolamento, che è stato inviato a tutti i giornali locali, che è rimasto aperto per 10 giorni e al quale hanno risposto quasi 40 giovani!
Tutti coloro che hanno fatto richiesta sono entrati a far parte della Consulta e, pertanto, anche le organizzazioni di cui si lamenta l’esclusione – se fossero state più attente e/o se avessero avuto al loro interno iscritti di età inferiore ai 30 anni – avrebbero potuto avere anche più di un singolo rappresentante.
Questa impostazione “partecipata” della Consulta, allora, è stata condivisa dal Consiglio comunale che ha approvato il Regolamento vigente e, quindi, le nuove “regole democratiche di rappresentanza” che hanno abrogato interamente le precedenti, compreso l’art. 7 della delibera del 2021, erroneamente citate nell’articolo.
Concludo dicendo che mi spiace vedere che la Consulta Giovanile venga strumentalizzata per attaccare l’Amministrazione Comunale e che l’autore dell’articolo e il gruppo politico che lui rappresenta (che, tra l’altro, nella scorsa consiliatura ha anche espresso voto favorevole all’atto) abbiano palesato con tali dichiarazioni di non avere idea di ciò che accade in città e, soprattutto, di non conoscere gli atti e i regolamenti vigenti, seppur anche da loro votati.
Non è la prima volta e temo che, continuando così, possa non essere nemmeno l’ultima.
* Assessore comunale alle Politiche giovanili
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