Il toto assessori e la giacca elasticizzata di Arcidiacono

Fervono le trattative. Nei prossimi giorni gli incontri ufficiali tra il sindaco e le liste che lo hanno sostenuto

MONREALE, 16 giugno – A decidere, non è escluso, potrebbe essere il manuale “Cencelli”. Sfogliandolo e consultandolo con attenzione, molto probabilmente si troverà la quadra.

Quel che è certo è che dopo i bagordi per gli oltre 16 mila voti ottenuti, per il sindaco Alberto Arcidiacono la poltrona della Sala Rossa torna ad essere incandescente. A surriscaldarla sono le nomine assessoriali e quelle del presidente (e vice) del Consiglio comunale, per le quali le liste che hanno sostenuto la sua corsa cominciano già a sgomitare.

Sul tappeto ci sono 7 poltrone assessoriali da distribuire, oltre allo scranno più alto dell’aula Biagio Giordano.

Delle quattro liste che sono state al fianco di Arcidiacono, numeri alla mano, tre hanno fatto il pienone di voti, superando quota 4.000 (in ordine: La Nostra Terra, poi la lista di Marco Intravaia, quindi la Democrazia Cristiana). Risultato meno rotondo per il Mosaico che, conseguenzialmente, avrà meno peso in sede di divisione degli assessorati.

Come sbrogliare la matassa? Arcidiacono farà bene ad indossare una giacca elasticizzata, perché è probabile che in più d’uno gliela tiri da una parte o dall’altra. Le liste, frattanto, hanno tenuto incontri interni per guardarsi in faccia ed elaborare le richieste che dovranno essere avanzate in sede di coalizione.

Da alcuni punti, però, non si potrà prescindere: in attesa dell’eventuale approvazione della legge sul cosiddetto “consigliere supplente”, potranno essere soltanto tre coloro che avranno la possibilità di fare contemporaneamente l’assessore e il consigliere comunale. Non è da escludere che questo “status” tocchi ad un rappresentante ciascuno delle tre liste più votate. Tra i sette assessori almeno uno dovrà essere donna (o almeno un uomo). Vige sempre la norma (in questo caso valevole per Marco Intravaia) che la carica di deputato regionale esclude quella di assessore. E allora che succederà?

In campagna elettorale sembrava passare il principio che la presidenza del Consiglio valesse due assessorati, quindi la lista che vorrà avere l’onore di presiedere l’assise municipale, dovrà fare un passo indietro nella distribuzione delle poltrone assessoriali. Sarà così? Lo vedremo presto.

Nomi: in casa de “La Nostra Terra” va forte quello di Salvo Giangreco, ribattezzato “Mister 1 K”, dopo la grande affermazione elettorale. Ma Giulio Mannino e Patrizia Roccamatisi, in virtù del risultato ottenuto, si giocheranno anch’essi le loro chances.

Nella lista "Intravaia per Monreale", Santina Alduina (la donna più votata) e Silvio Terzo partono in pole per entrare nell’esecutivo. Senza contare che alla porta di Arcidiacono bussa pure Pippo Lo Coco che rappresenta la frazione di Pioppo. Meno chances sembra poter vantare Rosanna Giannetto, che, peraltro, in giunta c’è stata a lungo durante il mandato precedente.

La Democrazia Cristiana, in sede di assegnazione, presenterà certamente i suoi big Ignazio Zuccaro e Giuseppe Di Verde, ma l’area che fa capo a Flavio Pillitteri e Nadia Battaglia farà di sicuro le sue rivendicazioni. Lo Scudo Crociato, semmai, il problema più grosso c’è l’ha nel cercare di trovare una giusta collocazione a chi (La Corte o Romano) pur avendo ottenuto un brillantissimo risultato elettorale, rimarrà fuori dall’aula consiliare. In casa Mosaico, infine, la delega assessoriale che la lista dovrebbe ottenere sembra una questione fra Letizia Sardisco e Fabrizio Lo Verso.

Una cosa è certa, però: Arcidiacono dovrà far presto. Sia perché, dopo la sbornia elettorale, la città ha bisogno di ripartire anche sotto l’aspetto amministrativo, e poi perché, alla prima seduta del Consiglio comunale, il sindaco dovrà presentarsi con le nomine già pronte. Sarebbe inverosimile, infatti, eleggere presidente del Consiglio e vice, senza la “settanta appattata” della giunta. Significherebbe essere ancora in alto mare. Dopo di che, cinque anni sono lunghi e, c’è da scommetterci, come ci insegna l’esperienza, gli equilibri possono cambiare, anzi cambieranno di certo e ci sarà spazio per tutti.