Sì alla commissione antirazzismo, contrasti in Parlamento

Liliana Segre probabile presidente dell’organismo

ROMA, 31 ottobre – 151 favorevoli, 98 astenuti, chiare e nette divisioni in Senato, nasce così il centro dell’attività legislativa in Parlamento atto a osteggiare la paura del diverso.

Concepita da Liliana Segre la Commissione Parlamentare “straordinaria” è destinata a contrastare i fenomeni di razzismo e xenofobia.
Conseguenza dell’istituzione di questo organo collegiale è l’allarme violenza che giornalmente scatta sul territorio italiano e nelle maglie del web. Liliana Segre, 89 anni, sopravvissuta all’olocausto nei campi di concentramento (in quanto ebrea) durante la seconda guerra mondiale, è stata nominata ad inizio 2018 senatrice a vita, dal Presidente Sergio Mattarella. Con molta probabilità sarà designata presidente della commissione dalla prima riunione.
Scattato il voto di approvazione in Senato, e dopo aver ricevuto una calorosa “standing ovation”, la senatrice superstite al genocidio nazista, ha dichiarato: “La commissione nasce per contrastare i fenomeni di razzismo, intolleranza e antisemitismo. È necessario porre fine all’odio e alla violenza”.


Contrasti inevitabili sono scaturiti durante la fase di voto in aula. Restano immortalati i voti, appare evidente una notevole spaccatura tra le forze di centrodestra e del resto del Parlamento.
98 astensioni, tutte attribuite alle fazioni di opposizione, fa male ai gruppi che hanno espresso voto favorevole osservare una mancanza di unanimità. Il senatore Matteo Salvini, spiega il motivo dell’opposizione, in un primo momento così sfrontata: “Noi ci opponiamo al razzismo, alla violenza, all’odio e all’antisemitismo, ma non vogliamo bavagli che ci portino inevitabilmente ad uno stato di polizia, richiamando scenari orwelliani”. Contrattacca Emanuele Fiano dei Dem, definendo l’episodio una vergognosa macchia nella storia parlamentare del paese. Lega e Fratelli d’Italia provano a spiegare il loro dissenso, facendo notare come non sia presente o quanto mano tenuto in considerazione il fenomeno di avversione contro la cultura cristiana. Mancanza di obbiettività, questa è la replica sommaria della destra, che non ha schiacciato il pulsante del voto favorevole.
La commissione sarà costituita da 25 membri che si occuperanno di analizzare gli episodi di discriminazione legati alla razza, al sesso, all’orientamento sessuale, condizioni psico-fisiche, che d’ora in poi avverranno sul nostro Paese.