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“Non ha rispettato le indicazioni del gruppo consiliare, la Quadrante si dimetta dalla commissione elettorale”

Durissima presa di posizione del partito dopo le polemiche sulla scelta degli scrutatori del referendum

MONREALE, 25 marzo – Non è passato inosservato e rischia di non essere indolore all’interno del Partito Democratico il metodo con cui sono stati selezionati i 108 scrutatori che comporranno i seggi al prossimo referendum abrogativo, che si svolgerà domenica 17 aprile.

Con una dura presa di posizione il gruppo consiliare del Pd contesta l’operato del consigliere Manuela Quadrante, componente della commissione elettorale, istituita all’interno del Consiglio, “colpevole”, a dire del gruppo, di aver rinnegato la linea indicata dal partito, che era quella di procedere con il sorteggio, e di aver agito in maniera diversa.

Una scelta ufficializzata dallo stesso Pd, nel mese di ottobre del 2014 (leggi qui l’articolo riportato da Monreale News), che, in occasione di questa tornata, è stata disattesa. Nella nota il gruppo consiliare chiede le dimissioni della Quadrante dall’organismo in questione.

“Il gruppo consiliare del Pd – afferma la nota – si dissocia dalla decisione del consigliere Manuela Quadrante di non procedere al sorteggio per la scelta degli scrutatori per il referendum del 17 aprile.

Il 28 ottobre 2014, infatti, in occasione della elezione dei componenti della commissione elettorale, il gruppo Pd, allora composto dai consiglieri Giuseppe Di Verde, Valeria Viola, Sandro Russo, Paola Naimi, Ignazio Davì, Manuela Quadrante ed Aurelia Di Benedetto (per la verità del gruppo facevano parte anche Rosanna Giannetto e Rossella Pica, che, però, non sono fra i firmatari della nota di adesso, ndr), all’esito di una riunione, aveva espresso pubblicamente, da valere per qualsiasi consultazione elettorale futura ‘la volontà di procedere col sorteggio pubblico tra tutti coloro che risultano iscritti all’albo degli scrutatori. Nel caso non vi sia accordo all’unanimità tra i componenti della commissione elettorale, il componente designato dal Pd si atterrà al metodo del sorteggio’.

Il gruppo consiliare del Pd – prosegue la nota – nell’ambito di tale volontà condivisa, aveva designato, quale componente della commissione elettorale, il consigliere Manuela Quadrante che, naturalmente, si impegnava a rispettare il metodo del sorteggio.

In occasione della nomina degli scrutatori per il referendum del 17 aprile, tuttavia, il consigliere Quadrante, contravvenendo platealmente agli impegni assunti, sia con il gruppo consiliare del Pd, sia, fatto ancor più grave, con la cittadinanza, ha deciso, per la scelta degli scrutatori, di non effettuare il sorteggio, ma di nominarli arbitrariamente.

Occorre sottolineare che l’ufficio elettorale del Comune, preventivamente informato dal capogruppo del Pd, Ignazio Davì, aveva comunicato che il metodo del sorteggio per la scelta degli scrutatori era possibile.

La decisione del consigliere Quadrante di non procedere col sorteggio, quindi, - proseguono i componenti del gruppo consiliare Pd - rappresenta un atto gravissimo, da cui i consiglieri Di Verde, Viola, Russo, Naimi, Davì e Di Benedetto si dissociano perché ha non solo tradito irrimediabilmente il rapporto di fiducia tra il consigliere Quadrante e il gruppo consiliare Pd, ma anche compromesso il rapporto di fiducia tra gli elettori del Pd e i suoi organi istituzionali.

In politica, come nella vita, gli impegni assunti pubblicamente vanno rispettati. Di tale atto gravissimo sono stati prontamente informati gli organi provinciali e regionale del Pd, ai quali è stato chiesto di assumere le determinazioni consequenziali.

Pertanto i consiglieri firmatari della presente chiedono al consigliere Quadrante le dimissioni immediate dalla commissione elettorale, in quanto non rappresenta il criterio di uguaglianza auspicato dal Partito Democratico di Monreale”.

Abbiamo provato a contattare Manuela Quadrante per una replica, senza riuscirci. Restiamo comunque a disposizione per una sue versione della vicenda.