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Monreale, chiudono i battenti storiche attività commerciali: segnale preoccupante per la città

| Cronaca varia

Caputo: “Deve fare riflettere la crisi del commercio e l’abbandono del centro storico”

MONREALE, 11 marzo – “Oltre 50 storiche attività commerciali hanno chiuso i battenti, mentre decine di immobili siti nel centro storico cittadino sono state poste in vendita. (…)

(…) Siamo di fronte ad una impressionante desertificazione commerciale ed a un preoccupante abbandono di appartamenti privati siti nel centro storico che fino a sette-otto anni fa ospitavano interi nuclei famigliari e valorizzavano con la loro presenza le principali vie cittadine. Credo che sia giunto il momento di porre l’attenzione su questo allarmante fenomeno che sta cambiando il tessuto commerciale ed abitativo della nostra città”.

A dichiararlo è Salvino Caputo vicesegretario regionale dell’Udc che denuncia una profonda trasformazione del contesto commerciale, in particolare del centro storico. “Il panorama è assai desolante – prosegue Caputo – vetrine chiuse, saracinesche abbassate. Avvisi di vendita di attività e come se non bastasse tantissimi avvisi di vendita di appartamenti siti nel cuore de centro storico che simboleggiano plasticamente il trasferimento di interi nuclei famigliari e il degrado immobiliare in cui sono stati lasciati prestigiosi immobili che un tempo ospitavano intere famiglie che valorizzavano il contesto abitativo e commerciale delle principali vie cittadine.
E’ totalmente cambiato il contesto commerciale: al posto di storiche attività di abbigliamenti, bar di antichissima storia e negozi, passati da padre in figlio, che valorizzavano l’intero contesto e assicuravano lavoro e crescita economica, sorgono continuamente attività di video giochi, centri scommesse e piccole attività alimentari rappresentate da paninerie e anche punti vendita a gettone senza alcuna presenza.

In una città che vuole valorizzare il turismo – dice ancora Caputo – e che intende ulteriormente rappresentare la difesa di sede di monumenti considerati patrimonio Unesco, deve necessariamente interrogarsi del perchè storiche attività scompaiono e al loro posto nascono una miriade di attività, certamente rispettabili, ma che non possono sostituire un indispensabile contesto commerciale, adeguato alla storia di Monreale. Sicuramente incidono fattori di crisi generalizzata, ma contestualmente sono il segno della mancanza di una valorizzazione storica e culturale ed ambientale.

Certamente la bancarella abbandonata sulla parte della storica chiesa di Sant’Antonio a pochi passi dal duomo non si pone in sintonia con il contesto Unesco. Evidentemente – ha concluso Caputo – serve una diversa politica di valorizzazione culturale del centro storico che certamente non può essere appannaggio delle due piazze ma deve gioco forza attenzionale le altre vie che al calar del sole si desertificano.
Si impongono politiche di incentivazione delle attività produttive, con riduzione elle tasse. Per questo – conclude Salvino Caputo – con il coordinamento regionale dell’Udc abbiamo programmato un incontro con l’assessore alle Attività Produttive Edy Tamaio e con i vertici del Gal Monreale”.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 31 dicembre – Gli eccessi alimentari che caratterizzano le giornate in molte delle case del nostro territorio non devono farci distogliere lo sguardo da ciò che ci ha detto e ci ha lasciato quest’anno in eredità.

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