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Amarcord. Quando Franco Battiato registrò due brani al duomo di Monreale

| Nicola Giacopelli | Cronaca varia

Per riuscirci, nel 1975, il cantautore catanese fece ricorso a uno stratagemma

MONREALE, 17 novembre – Prima di acquisire ampia notorietà e di approdare al successo con l’album “L’era del cinghiale bianco”, realizzato nel 1979 in collaborazione con il violinista Giusto Pio (…)

(…) Franco Battiato si era dedicato per diversi anni alla musica sperimentale, pubblicando opere avanguardistiche come “Fetus” (1972), “Pollution” (1973), “Sulle corde di Aries” (1973), “Clic” (1974) e “M.elle Le «Gladiator»” (1975), che erano state accolte con interesse dai critici musicali più raffinati, senza tuttavia avere alcuna significativa diffusione tra il grande pubblico.

Pubblicato nell’autunno del 1975 dalla casa discografica indipendente “Bla Bla”, fondata a Milano da Pino Massara, “M.elle Le «Gladiator»” è un album che contiene soltanto tre brani strumentali: sul lato A troviamo “Goûtez et comparez” - che ha una durata di oltre 13 minuti - mentre il lato B comprende “Canto fermo” e “Orient effects”.

Probabilmente non sono in molti a sapere che la registrazione di questi ultimi due pezzi è stata realizzata “dal vivo” nel duomo di Monreale. Come accadde ciò?

Nel 1975 Franco Battiato, allora trentenne, ebbe modo di registrare i due brani nei pochi minuti in cui riuscì a “impadronirsi” del maestoso organo del duomo arabo-normanno … grazie a un curioso (e divertente) stratagemma. A rivelare come andarono le cose è Roberto Lo Sciuto, che è stato a lungo scenografo del teatro Massimo di Palermo. I due si erano conosciuti partecipando alla marcia antimilitarista promossa dal Partito Radicale, che si era svolta nell’estate del 1975 in Friuli: la manifestazione comprendeva anche un concerto di Francesco De Gregori, Edoardo Bennato, Franco Battiato e degli allora sconosciuti “Napoli Centrale”, con Pino Daniele tecnico del suono.

Questo il racconto di Lo Sciuto: «Io e Franco facemmo amicizia in occasione di quella marcia e gli chiesi di venirmi a trovare a Palermo. Quando arrivò in città, mi disse che avrebbe voluto suonare l’organo del duomo di Monreale per realizzare un particolare progetto musicale che aveva in mente. Coinvolsi allora l’amico Piero Costa e alle 14, ora in cui il duomo era chiuso ai visitatori, riuscimmo a entrarvi portando con noi un enorme registratore a bobine Revox. Mentendo, dissi al custode che Franco era un famoso organista straniero: e così gli fu concesso di sedersi all’organo. Dopo circa dieci minuti di suoni “strani” mi accorsi che il custode era fortemente perplesso: cercai allora di tranquillizzarlo dicendogli che il “maestro” stava soltanto accordando l’organo. Trascorsi altri dieci minuti però fummo buttati fuori, dicendoci che stavamo disturbando il riposo pomeridiano del vescovo: andammo via da Monreale, ma Franco era comunque riuscito a registrare due brani, che sono stati inseriti nel disco “M.lle Le «Gladiator»”, uscito pochi mesi dopo».

Questo album è stato ripubblicato in CD nel 1993 dalla Artis Records e nel 1998 dalla BMG Ricordi, includendolo nel cofanetto “Battiato sperimentale 72-78”; nel 2018 la Sony Music lo ha nuovamente ristampato sia su compact disc che su vinile.

· Enzo Ganci · Editoriali

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