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Cyberbullismo, in Sicilia il 16,2% degli adolescenti ne è vittima

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Il 13,9% delle ragazze è a rischio dipendenza social media, il 23,5% ragazzi da gioco online

PALERMO, 15 novembre – In Sicilia gli adolescenti vittime di cyberbullismo sono il 16,2%, la percentuale più alta insieme alla Campania. Le ragazze sono più frequentemente vittime, ma esiste anche una quota di ''bulle'' che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle soprattutto negli anni della preadolescenza.

E' uno dei dati che emerge della XIV edizione dell'Atlante dell'infanzia a rischio in Italia, 'Tempi digitali', diffusi da Save the Children. L'Atlante evidenzia anche come in Sicilia le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 13,9% (il quinto dato più alto). Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l'età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell'uso intensivo dei social media c'è quello di scappare da sentimenti negativi. Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, in Sicilia il 23,5% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico (in linea con la media nazionale, 24%): qui sono però i ragazzi ad essere più esposti e l'età di maggiore esposizione, in questo caso, si abbassa a 11 anni.

I comportamenti a rischio di dipendenza tecnologica, da social media o da gioco online, sono correlati a un aumento dell'ansia sociale, della depressione e dell'impulsività, nonché a una peggiore qualità del sonno e a un rendimento scolastico scarso. Un uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di sovrappeso o obesità, a causa dell'inattività (navigare a lungo vuol dire stare molte ore seduti, per lo più fermi), e per le cattive abitudini alimentari legate all'iperconnessione. In Italia è in crescita il numero di ragazze e ragazzi obesi o in sovrappeso, soprattutto al Sud, dove è maggiore anche la percentuale di 6-17enni che usano il cellulare tutti i giorni: in Sicilia il 26,7% degli adolescenti è in sovrappeso o obeso, oltre 1 su 4, percentuale superiore rispetto alla media nazionale (22,6%) e secondo dato più alto dopo la Campania (31,6%). Benché ancora non esista una definizione univoca di dipendenza da internet, in Italia ci sono 87 centri territoriali che offrono assistenza ai minorenni e solo tre sono in Sicilia: due a Palermo e uno a Ragusa.

''La rete internet non è stata pensata per l'infanzia - afferma Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children - È sotto gli occhi di tutti l'urgenza di ridisegnare gli ambienti digitali per farli diventare spazi sicuri. L'entrata in vigore il 21 novembre della delibera dell'Agcom con cui le sim intestate ai minori non avranno più accesso a contenuti inappropriati deve rappresentare solo il primo passo. Occorre sciogliere i nodi tecnici per verificare l'effettiva età di chi si iscrive ai social, rafforzare il contrasto alla produzione, diffusione e fruizione di immagini pedopornografiche, alla diffusione di immagini private senza consenso, del cyberbullismo, dei discorsi di odio e di tutto ciò che rende oggi violento e distruttivo l'impatto con la rete per i giovani naviganti.
Senza sottovalutare, la necessità di responsabilizzazione degli adulti, a partire dai genitori. Tutta la comunità educante deve attivarsi per far sì che l'ambiente digitale possa davvero diventare per i ragazzi un prezioso spazio di protagonismo". (Adnkronos)

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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