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Lavori di pubblica utilità, arriva la convenzione: saranno impegnati ex detenuti

| Caterina Ganci | Cronaca varia

Lavoreranno a beneficio del comune di Monreale

MONREALE, 24 agosto – Lavoreranno a beneficio del comune di Monreale e svolgeranno lavori di pubblica utilità: dei detenuti, accuratamente selezionati, verranno impiegati a pulire le strade, a tenere in ordine i parchi e giardini e aiuteranno negli uffici comunali.

Allo scopo di promuovere e favorire i lavori di pubblica utilità previsti dall'articolo 20 ter dell'Ordinamento Penitenziario è allo studio l'accordo tra il Tribunale ordinario di Palermo e il comune di Monreale.

Le mansioni vanno dall'operaio al collaboratore d'ufficio. Dopo la messa alla prova presso l'ente disponibile, al detenuto sarà assegnato il suo ruolo e affidato a un tutor. Un'iniziativa che produrrà dei vantaggi per loro stessi e per la comunità più in generale.

"Abbiamo pensato di dare  questa possibilità, lavori di pubblica utilità e di messa alla prova, anche al nostro comune - spiegano gli assessori Antonella Giuliano e Fabrizio Lo Verso - sempre previa autorizzazione di volta in volta emessa del giudice, in modo da consentire ai soggetti la riparazione sociale del torto commesso e al nostro comune il ristoro sociale rappresentato dall'attività lavorativa gratuita in favore della collettività.

La prestazione di lavoro - proseguono - sarà sempre soggetta ad autorizzazione del giudice, ai sensi del decreto ministeriale 26 marzo 2001, potrà essere svolta a favore di persone affette da HIV, portatori di handicap, malati, anziani, minori, ex detenuti o extracomunitari. Oppure nel settore della Protezione civile, della tutela del patrimonio pubblico e ambientale o in altre attività pertinenti alla specifica professionalità del condannato. Essendo un istituto che ha una funzione di riparazione sociale (oltre che individuale) - concludono- del torto commesso, permette contestualmente, agli enti di ricevere in ristoro del torto sociale subito delle prestazioni lavorative gratuite in favore della collettività".

Una legge del 2000 prevede che la pena detentiva e pecuniaria possa essere sostituita con lavori di pubblica utilità, cioè prestazioni di opera materiale o intellettuale realizzate presso enti locali o associazioni che abbiano sottoscritto una convenzione con gli uffici giudiziari, e che si facciano carico della copertura assicurativa. Con la sentenza di condanna il giudice individua il tipo di prestazione di lavoro non retribuita, per una durata pari a due ore per ogni giorno di sanzione detentiva irrogata.

Lo spettro di applicazione della sanzione è stato negli anni esteso a numerose e diverse fattispecie penali, che hanno configurato il lavoro di pubblica utilità come una modalità di riparazione del danno e di restituzione alla collettività, collegata all’esecuzione di diverse sanzioni e misure penali, che vengono eseguite nella comunità.

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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