Il magistrato ha disposto il sequestro della cartella clinica
PALERMO, 16 agosto – Ci sarà probabilmente qualche aspetto sul quale far luce, perchè ancora non del tutto chiaro, relativo al decesso di Matteo Brandi, l’operaio forestale di 67 anni, rimasto ferito durante gli incendi del 25 luglio scorso e deceduto due giorni fa all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo.
L’uomo, residente ad Altofonte, durante le drammatiche fasi di spegnimento dei roghi era caduto procurandosi la rottura di una vertebra. Era stato soccorso dai suoi compagni di lavoro, quindi il trasporto al nosocomio palermitano per le cure del caso. I colleghi si erano resi conto subito delle sue condizioni, perché l’operaio pare non riuscisse a muovere più le gambe e non riusciva a parlare.
Per alcuni giorni le sue condizioni sembravano essere in lieve miglioramento, poi invece il decesso alla vigilia di Ferragosto.
Ed è proprio su questo aspetto che vertono le indagini. I familiari ritengono che le cure prestate a Brandi non siano state quelle giuste perché l’uomo avrebbe avuto due arresti cardiaci, che, a loro dire, mal si coniugherebbero con le patologie determinate dalla caduta durante le fasi di spegnimento del rogo.
Questo, ovviamente, sarà materia della quale si occuperà la Procura della Repubblica, che ha disposto il sequestro della cartella clinica per capire se il decesso di Brandi sia la conseguenza naturale di ciò che gli è successo o se si sia in presenza di qualche negligenza o errore da parte dei sanitari.