Una sala del Santa Caterina sarà intitolata al professore Rocco Campanella
Fu la principale figura del movimento pacifista della cittadina del secolo scorso
MONREALE, 31 gennaio - Una sala dell'ex ospedale Santa Caterina, oggi ribattezzato “Casa Cultura”, sarà intitolata al professore Rocco Campanella, indimenticata figura della cultura monrealese del secolo scorso e soprattutto dei valori pacifisti.
Lo ha stabilito la giunta comunale nella seduta di ieri, dopo il parere positivo della commissione toponomastica. Con successiva comunicazione l'amministrazione comunale renderà nota la data in cui avverrà la cerimonia di intitolazione alla presenza, tra gli altri,dei familiari.
Riconosciuto e stimato docente di latino e greco nel liceo classico monrealese, che proprio grazie anche al suo impegno avrebbe ufficialmente trovato i natali da semplice succursale che era del liceo palermitano “Vittorio Emanuele II”, Rocco Campanella costituisce nella memoria collettiva del nostro paese una personalità di elevata e preziosa caratura intellettuale, sempre esposta ed impegnata nella lotta a favore della 'non violenza attiva' – ispirata al credo del Mahatma Gandhi – e nelle battaglie antiabortiste, legate al suo 'Movimento per la Vita'. Un'energia culturale e spirituale che principalmente maturò negli anni del secondo conflitto mondiale, cui Campanella partecipò – poco più che universitario – dalla chiamata alle armi nel '41, passando per l'armistizio dell'8 settembre '43 che l'avrebbe visto rifugiato presso una famiglia di Vallese di Eraclea Veneta, fino al ritorno a casa – ad ostilità concluse – nel 1945, piegato da una sofferenza fisica e psicologica che l'avrebbe presto condotto ad ammalarsi di malaria e T.B.C.
Anima forte in un corpo ormai fortemente debilitato, in special modo dopo una brutta caduta durante una marcia di protesta contro i missili di Comiso che lo costrinse a una paralisi prima del piede, poi della vescica e dell'intestino, compromettendo oltretutto le funzioni respiratorie. Una sofferenza che – oltre ad avvicinarlo alla coscienza religiosa (fu anche presidente dell'Azione Cattolica) - non avrebbe comunque intaccato la sua professione e le sue lotte, che stoicamente Campanella avrebbe portato avanti.
Continuò a insegnare al liceo monrealese – pur con qualche breve interruzione – fino al 1986, non risparmiò di scrivere e interloquire con autorità civili, politiche e religiose dei mali della società contemporanea, fece addirittura costruire una scuola elementare in Tanzania, un Campus Bahaia nello Zaire, contribuendo oltretutto alle spese per l'ampiamento della Chiesa del Munghese, sempre nello Zaire, e rimanendo al fianco dei poveri e dei malati degli angoli più poveri della Terra. Morirà il 27 gennaio del 1999, già 24 anni fa, consacrandosi – come detto – nella memoria collettiva della nostra realtà territoriale e non solo come esempio di umanità, fede e soprattutto pace.
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