Bollette troppo care, chiude la paninoteca ''La coccinella''

Un'altra attività commerciale vittima del caro energia che abbassa la saracinesca

MONREALE, 27 gennaio – "Siamo molto dispiaciuti di comunicare a tutti i nostri clienti che a malincuore la nostra attività lunedì 30 gennaio chiude i battenti". I gestori della paninoteca “La coccinella”, affidano ad un post su Facebook il doloroso messaggio con il quale comunicano la chiusura dell'attività.

Il caro bollette continua a mietere vittime nel settore del commercio. Un'altra attività abbassa le saracinesche, a causa dell'aumento delle materie prime e dei prodotti le spese non sono più sostenibili per i commercianti. I gestori del locale, in via Venero, avevano avviato l'attività nell'agosto del 2020, quindi nei mesi successivi al lockdown. Con coraggio, entusiasmo e un pizzico di paura legata all'incertezza del periodo pandemico, avevano deciso di non rinunciare al loro obiettivo. Ma non sapevano che a complicare tutto, dopo il virus, sarebbe scoppiata una guerra alle porte dell'Europa.

"Visto il continuo aumento delle materie prime - si legge nel post su Facebook - non si può più andare avanti. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi anni di apertura. Fino a domenica vi aspettiamo per venire a gustare le nostre pizze per gli ultimi giorni".

L'attività a conduzione familiare sarebbe crollata sotto il peso dei rincari. "Chiudiamo un esercizio che va bene - dice Gabriele Viviano, titolare de “La coccinella” - il lavoro non manca, ma da mesi utilizziamo i nostri stipendi per coprire le bollette di luce e gas. Solitamente pagavamo 450 euro, di recente abbiamo ricevuto importi triplicati, una delle ultime è stata di 2.900 euro. Abbiamo aspettato diversi mesi ma non possiamo rischiare l'indebitamento".

Secondo una stima di Confcommercio-Imprese, i primi sei mesi del 2023 in Italia sono a rischio circa 120 mila imprese di lavoro del settore terziario e 370 mila posti di lavoro. Questo è quanto emerge per l'Italia in merito alla continua crescita dei costi dell'energia e a un'inflazione prossima all'8% dovuta per quasi l'80% proprio all'impennata dei prezzi delle materie prime energetiche.
I negozi hanno subito la crisi causata dalla pandemia e poi ancora dagli eventi bellici tra la Russia e l'Ucraina con il conseguente rincaro dell'elettricità.