Un problema che affligge una larga fetta di cittadini monrealesi. LE FOTO
MONREALE, 5 novembre – Per tanti è un fastidioso rituale al quale non possono sottrarsi. Per altri, ormai, sta diventando un vero e proprio incubo. Per la città, comunque lo si guardi, è un momento di grande difficoltà e spesso, purtroppo, di palese nevrastenia.
È il momento dell’entrata e dell’uscita degli studenti da scuola, che, probabilmente per la particolare natura urbanistica della nostra città, si trasforma in un caos che tutti vivono con ansia e preoccupazione.
Chi è costretto ad accompagnare un proprio figlio a scuola (non parliamo poi se ne ha più di uno) sa che ogni mattina, “Padre, Figlio e Spirito Santo”, dovrà andare a fare un “bagno” di traffico veicolare che non gli ha prescritto certamente il dottore quale trattamento termale e che verosimilmente non gli farà cominciare la giornata nel migliore dei modi.
Incolonnamenti lunghi, clacson che suonano, avanzamento di pochi centimetri per volta non costituiscono certamente il modo migliore per dare avvio alle attività di ciascuno, familiari o lavorative che siano. Eppure tutto ciò sembra un quadro che abbiamo visto tante volte, al quale, ahinoi, siamo ormai abituati. E le foto che pubblichiamo a corredo di questo articolo, che alcuni nostri attenti lettori ci hanno gentilmente fornito, sembrano corroborare la tesi del caos, ponendo, allo stesso tempo, dei seri interrogativi sulla viabilità cittadina, che ancora non hanno trovato risposta.
Teatro del pandemonio mattutino (ci si passi il termine, per quanto forte) sono le strade adiacenti ai principali istituti scolastici monrealesi: via Kennedy e via Archimede, per quel che riguarda la Veneziano-Novelli, Via Biagio Giordano e via Palagonia in relazione alla scuola Morvillo, e via Benedetto D’Acquisto per ciò che concerne la “Guglielmo II”.
I dirigenti scolastici si sforzano di individuare misure idonee ad evitare assembramenti, sia personali, che veicolari, tanto più in tempi di pandemia, che vanno dall’apertura di tutte le aperture a loro disposizione, alle cosiddette “fasce di tolleranza” soprattutto per gli alunni più piccoli, ad orari scaglionati. In pratica tentativi apprezzabili di una gestione razionale del flusso di utenti che quotidianamente si appropinqua alle scuole. Tutti palliativi, però, che, per quanto condivisibili, non riescono a risolvere il problema. Il Comune, dal canto suo, fa ciò che può con i pochissimi mezzi a sua disposizione, considerata l’esiguità del personale in servizio al Corpo di Polizia Municipale, avvalendosi a più riprese del supporto prezioso, ma anche qui insufficiente, di associazioni di volontariato che apprezzabilmente cercano di dare una mano. Poco roba, però, purtroppo, per fare fronte in maniera più efficace a ciò che si determina con regolarità pressochè quotidiana.
Il resto - non smetteremo mai di ribadirlo - ce lo mette, purtroppo, lo scarso senso civico, per non dire la maleducazione di chi parcheggia come crede, di chi usa la pubblica via come se fosse casa sua, di chi, in pratica, antepone le proprie esigenze a quelle dell’intera comunità.
In questo quadro, il teatro degli sfoghi e delle proteste diventano i social, dove molti liberano la loro rabbia, stanchi di dove trascorrere quotidianamente tra i tentacoli del traffico monrealese, un periodo di tempo prolungato e fastidioso.
Lungi dal voler gettare la croce addosso a qualcuno, comprendendo come sia nell’auspicio di tutti poter superare questo problema, oggi vogliamo solo sollevare un argomento che affligge la vita quotidiana di molti, abbassandone la qualità media in maniera evidente. L’invito che rivolgiamo a tutti è quello di individuare soluzioni, certamente difficili, che possano alleviare le sofferenze quotidiane di una buona fetta della nostra quotidianità.
Ci proponiamo di tornare sull’argomento, magare per raccontare di qualche passo avanti compiuto.
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