Basta precariato, da oggi scioperano i giudici onorari palermitani

Salteranno più di duemila cause. Stop alle udienze fino all’Epifania. Disagi anche per la giustizia a Monreale

PALERMO, 1 dicembre – Inizia oggi e inizia da Palermo lo sciopero dei giudici onorari contro quella che definiscono la precarizzazione della giustizia. In programma anche un’azione eclatante: lo sciopero della fame di due giudici palermitani.

L’azione servirà a sollevare il coperchio su una situazione che sembra paradossale e che coinvolge cinquemila giudici togati in Italia, pagati a udienza, senza alcun contributo previdenziale. Giudici che costituiscono un vero e proprio zoccolo duro ed asse portante della giustizia italiana, capaci di sobbarcarsi il peso di migliaia di udienze e facendo in modo, pertanto, che la macchina giudiziaria non si blocchi, considerata già l’estrema lentezza con la quale procede.
Vincenza Gagliardotto è una delle due donne che capeggiano la protesta, l'altra è Sabrina Argiolas, e che inizierà un duro sciopero della fame. Lo fa dopo oltre vent’anni di sentenze, stanca del trattamento ricevuto in questo difficilissimo periodo pandemico, dove - non essendoci alcuna tutela lavorativa – i gudici onorari devono rinunciare a tenere i processi per giorni, se contagiati.
Parallelamente ottanta colleghi che compongono l’ufficio palermitano (40 giudici onorari ed altrettanti vice procuratori aggiunti) incroceranno le braccia, appendendo simbolicamente e temporaneamente la toga al chiodo, almeno fino al 6 gennaio. Si calcola che l’azione di protesta farà saltare più di 2000 udienze.
Un “danno” che coinvolgerà e che produrrà disagi anche Monreale, che da quando è stato soppresso il tribunale locale, vede celebrare i processi le cui questioni sono trattabili dal tribunale monocratico nella sede di Palermo.