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Diciassette anni fa la strage di Nassiriya, oggi il ricordo al cimitero di Monreale

| Giorgia Garda | Cronaca varia

In quella circostanza perse la vita, tra gli altri, il vicebrigadiere dei carabinieri monrealese, Domenico Intravaia

MONREALE, 12 novembre – Oggi, in occasione della “12ª Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”, nel 17° anniversario della strage di Nassiriya, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie vigenti, si è tenuto un momento di raccoglimento, nel cimitero di Monreale con la deposizione di un cuscino di fiori alla sepoltura del vicebrigadiere. Domenico Intravaia caduto nella strage di Nassiriya.

Sono intervenuti, tra gli altri, il Prefetto delle Provincia di Palermo, Giuseppe Forlani, il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Generale di Brigata Rosario Castello, il Comandante Provinciale, Generale di Brigata Arturo Guarino, il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono e il cappellano militare don Salvatore Falzone. In chiusura, il generale Castello ha ringraziato le autorità civili e militari intervenute e i familiari dei caduti.
"A 17 anni da quel terribile giorno il dolore è ancora troppo grande, è una ferita che non si rimarginerà mai". A dichiararlo all’Agenzia Italpress è Marco Intravaia in occasione del diciassettesimo anniversario della strage di Nassiriya in cui perse la vita suo padre, il brigadiere Domenico Intravaia. "E' stato un buon padre - continua Intravaia -, un servitore dello Stato, un modello esemplare di cittadino italiano. Ha combattuto il terrorismo islamico con coraggio. Ha sostenuto la martoriata popolazione irachena con grande umanità. Resta per noi un grande uomo che, dinnanzi alla morte annunciata, con coraggio ha onorato la divisa che indossava, fedele, fino alla morte, al giuramento prestato alla Repubblica".

"In questo momento così critico per il Paese a causa della pandemia - conclude il figlio del militare -, nel quale deve esprimersi con ancora più forza il sentimento di solidarietà, di appartenenza e di unità di tutto il popolo italiano, il sacrificio di mio padre e dei suoi commilitoni caduti a Nassiriya testimonia il valore di chi ha fatto della cura degli altri e della dedizione al prossimo il proprio lavoro, fino al più alto sacrificio".
“Proprio oggi che ricorre il 17°anniversario della strage di Nassiriya, dove persero la vita 19 italiani, sei dei quali siciliani, ci sembra opportuno riproporre al sindaco Orlando ed al consiglio comunale di intitolare una strada ai «caduti di Nassiriya» per ricordarli tutti, lo abbiamo già fatto alcuni mesi fa lo rifacciamo adesso. Strada o spazio pubblico che a Palermo incredibilmente non esiste”.

Lo hanno dichiarato il capogruppo della Lega a Palazzo delle Aquile, Igor Gelarda e il consigliere Alessandro Anello. "Non crediamo che manchino strade da potere intitolare a chi si è sacrificato per la Patria, ma se per caso mancassero potremmo suggerire al sindaco di intitolare ai nostri caduti, carabinieri, uomini dell’esercito e civili, quel tratto di lungomare intitolato, per noi assurdamente, a Yasser Arafat aggiungono - Così oltre ad onorare la memoria dei nostri uomini eviteremmo di dover sopportare di dover chiamare un pezzettino di Palermo con il nome di un uomo che fu a capo di una organizzazione terroristica”.

 "E' un atto dovuto da parte nostra e dell'intera città di Palermo – ha detto Orlando annunciando che destinerà al ricordo dei caduti di Nassiriya - in ricordo di quella terribile strage in cui persero la vita diciannove carabinieri, molti siciliani. Abbiamo deliberato l'atto e adesso individueremo questo spazio che dovrà essere il più degno e il più adeguato possibile per ricordare per sempre con ammirazione questi nostri militari che hanno sacrificato la vita per la pace e per il nostro Paese".

· Enzo Ganci · Editoriali

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