L'Evergreen entra a far parte della Protezione Civile

Ad un anno dalla nascita, il racconto del presidente Emanuela Terzo: Da adesso Monreale potrà contare concretamente sul contributo dellassociazione

MONREALE, 23 agosto – Un anno di volontariato sul territorio quello maturato dall’associazione con sede a Pioppo, che ha portato il gruppo a conseguire il massimo obiettivo: entrare a far parte della Protezione Civile. 

A distanza di un anno, Emanuela Terzo, presidente di Evergreen, ci racconta la loro storia, dalla nascita ad oggi, passando dalla prima esperienza in un comune della provincia al primo servizio prestato nel monrealese, fino alle diverse attività svolte prima del lockdown. Tutto ebbe inizio a fine luglio 2019. Alcuni ragazzi, residenti a Pioppo, proposero ad Emanuela Terzo di creare un’associazione, chiedendole di rappresentarli in qualità di presidente. Proposta che con alcune perplessità, tuttavia, decise di accettare. La consulenza di un amico avvocato e la realizzazione di uno statuto: questi i primi passi mossi dai volontari, che hanno portato già ad agosto coinvolgere oltre 20 iscritti. “Era il 12 agosto – afferma il presidente – quando abbiamo firmato lo statuto e la presenza di ragazzi giovani già un anno fa mi lasciava ben sperare”.

Da lì, il primo servizio ad Altavilla Milicia: “Vocazione civica – continua Emanuela – questa la cosa che ci accomunava, considerato che all’epoca non avevamo una vera e propria divisa, se non una t-shirt verde militare”. Infatti, a suggerire il nome dell’associazione, è proprio questa tonalità cromatica. Il verde militare o, perlopiù, il verde in generale, è un riferimento implicito alla presenza boschiva che circonda il territorio normanno. Ricerche e studi in materia, frattanto, hanno garantito una minima formazione all’intera dell’associazione. I diversi contatti, successivamente, li hanno portati ad esercitare nei mesi a venire su alcuni territori, fino ad approdare nel comune di Monreale, in ausilio al comando della Polizia municipale – per via del numero esiguo di agenti – davanti le scuole, assistendo i bambini nell’attraversamento pedonale, tra Pioppo e Aquino, oltre al coordinamento del traffico veicolare durante  gli interventi di manutenzione stradale e il servizio d’ordine nelle manifestazioni cittadine. “La presenza nel territorio – dichiara Terzo – e la creazione di un profilo sulla pagina Facebook, ci ha permesso di essere conosciuti e apprezzati, condividendo contenuti sulle nostre attività, fino a raggiungere collaborazioni con altre associazioni. Attività molteplici, che ci hanno messo in difficoltà nonostante le giovani braccia che caratterizzano la nostra associazione, riuscendo comunque a soddisfare tutte quante le richieste”.

A marzo, purtroppo, l’emergenza pandemica ha inizialmente smorzato i toni dell’urlo civico lanciato fino a quel momento dai ragazzi di Evergreen: “Il Covid ha frenato anche noi – prosegue – e in un primo momento siamo stati costretti ad osservare l’emergenza dalla finestra. Non vi nego il dispiacere che affogava nella voglia di poter dare il nostro contributo, volontà premiata dallo stesso sindaco Arcidiacono che ci ha attivati in seguito a diversi confronti, riprendendo appieno la nostra attività”.

Oggi, l’associazione, impegna le sue forze all’interno dell’aeroporto militare di Boccadifalco per lo smistamento dei presidi sanitari, grazie al protocollo d’intesa stipulato con un’associazione del palermitano, concedendo loro una enorme opportunità. Un profilo basso quello mantenuto durante l’anno da Evergreen, che si è imbattuta contro diversi ostacoli. Sacrifici, comunque, che hanno portato i ragazzi a ricevere una sede – quella in via San Giuseppe 38, ndr – e alla firma posta sul decreto dal capo del dipartimento regionale della Protezione Civile, il dottor Salvo Cocina, il quale riconosce gli oneri dell’organismo. “Da adesso ci prepariamo ad un percorso di formazione – conclude la numero uno dell’Evergreen – secondo il protocollo, organizzato dal dipartimento regionale attraverso dei corsi, garantendo l’impegno sociale. Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci, anzi, di andare sempre avanti, nonostante le avversità. Fare volontariato è un’esperienza bella, che ti tocca il cuore. Io dico sempre ai ragazzi che non è la divisa a fare il volontario, bensì il volontario a fare la divisa, perché lo devi sentire nell’anima. I miei volontari sono alla loro prima esperienza e, nonostante questo, riesco a cogliere nei loro occhi certe emozioni. Entrare in Protezione Civile è motivo d’orgoglio per noi”.