La mia quarantena nel cuore della Pandemia

Parla un ragazzo monrealese chiuso in casa in un comune del Bergamasco

TERNO D’ISOLA, 7 aprile – È una quarantena insolita quella che sto vivendo qui a Terno D’Isola, provincia di Bergamo. Partito per questioni personali, con volo di ritorno per il 10 marzo, di sono ritrovato bloccato già dal 7, prima ancora del decreto del 9 marzo scorso, dalla conversazione pacifica avvenuta con mia madre con cui sceglievamo di comune accordo di prolungare la mia permanenza qui.

Ciò per evitare che io potessi contagiare la mia famiglia, composta tra l’altro da persone anziane con cui, in un modo o nell’altro, potevo avere dei contatti. Devo dire che l’uscita del decreto ha veramente cambiato la vita dei bergamaschi, ha portato la riduzione della gente nelle strade di un buon 70% rispetto alla settimana prima, considerando anche me medesimo. Ad oggi è un mese che non metto piede fuori da casa e mi ritengo fortunato perché comunque non sono io a dover uscire per fare le ormai classiche “uscite di emergenza”. Ognuno di noi è comunque ormai addestrato nell’uso di mascherine protettive (che comunque vengono distribuite sia dalle aziende, sia dal comune o dalla Protezione Civile ) e soprattutto grazie comunque ai supermercati che forniscono igienizzante/disinfettante per le mani all’interno. Quella che si vive all’interno del piccolo comune è comunque una situazione di paura. Ogni qualvolta si sente arrivare in lontananza un’ambulanza si riesce anche a sentire il silenzio che la accompagna.

A volte qualcuno si affaccia al balcone, curiosando e sperando che non si fermi magari nei pressi del proprio condominio. Nonostante la paura, comunque, tutti stanno facendo il proprio dovere. Non si trova nessuno in giro, chiunque indossa una mascherina protettiva alla bocca, anche alla guida. I supermercati sono abbastanza veloci e forniti. Funziona benissimo anche il servizio di spesa a casa adottata da diversi supermercati del comune.
Mi ritrovo oggi a non avere un biglietto di ritorno, non so se lo avrò a breve, ma preferisco non pensarci. Al momento credo le priorità siano altre e sono fortunato ad avere una dimora dove poter comunque stare durante questa quarantena. Alla fine la famiglia la posso vedere quando voglio, ormai Internet lo conosciamo tutti, il virus purtroppo non abbastanza.