Pioppo, tre persone provenienti dal Nord Italia individuate dai carabinieri

Una è stata posta in isolamento, due sono già ripartite. Purtroppo non erano voci di corridoio

MONREALE, 9 marzo – Comincia a dare i primi frutti l’attività investigativa dei carabinieri di Pioppo, finalizzata ad individuare la presenza di cittadini provenienti dalle cosiddette “zone rosse” del Nord Italia, che non si sarebbero auto-denunciati e conseguenzialmente messi in quarantena volontaria.

Al momento sono tre i casi accertati di cittadini che hanno adottato questo comportamento, ma non è sceluso che il numero possa aumentare. Una donna, residente nella zona di Pezzingoli, è stata individuata dagli uomini dell’Arma e dopo essere stata fortemente redarguita, ha ricevuto la prescrizione di restare a casa ed evitare rapporti con altre persone.
Altre due persone, inoltre, sono rientrate qualche giorno fa, ma sono già ripartite per il Nord Italia: una alla volta della Lombardia ed una dell’Emilia Romagna. Tutte e tre, però, hanno avuto contatti durante questi giorni con altre persone. L’attenta attività di monitoraggio dei carabinieri proseguirà anche nei prossimi giorni.

Va ricordato, come ha ribadito oggi il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, la mancata osservanza degli obblighi di comunicazione e di isolamento comporta la possibilità di essere denunciati per il reato di “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” di cui all’articolo 650 codice penale. Verranno deferiti immediatamente all’autorità giudiziaria competente quanti non rispetteranno gli obblighi di comunicazione e di isolamento posti a tutela della salute pubblica.

Sulla vicenda era intervenuto  anche il presidente del Consiglio comunale, Marco Intravaia. “Crea sconcerto e rabbia sapere che, nonostante tutte le direttive, i proclami, gli appelli ci siano persone tanto irresponsabili da continuare a sottovalutare l'eccezionale capacità di contagio del coronavirus, violando, non solo le regole e i decreti nazionali e regionali, sottraendosi alla quarantena, ma le norme elementari di rispetto per il prossimo che dovrebbero stare alla base del convivere civile".

"Chi assume questi comportamenti - ha aggiunto Intravaia - non si rende conto che tale leggerezza e irresponsabilità scivolano verso comportamenti criminali, perché si attenta all'incolumità altrui, esattamente come chi si arma o assume altri atteggiamenti violenti; esigendo eguale fermezza di reazione da parte delle Istituzioni. Rinnovo l'appello rivolto dal sindaco e da tutte le autorità a non uscire di casa se non per ragioni di lavoro o estrema necessità e ad evitare assembramenti che possano favorire il diffondersi del contagio. È un momento molto difficile che può essere superato soltanto con il concorso e il rispetto reciproco da parte di tutti".