Castellaccio, la mano criminale scatena l’apocalisse

Nessun dubbio sulla matrice dolosa: cinque almeno i punti da cui è partito l’incendio. LE FOTO

MONREALE, 3 agosto – Un inferno, un’apocalisse, un finimondo. Gli appellativi per descrivere quello che è successo sul monte Caputo si sprecano. E probabilmente non rendono appieno lo scenario. La mano criminale di qualcuno ha colpito ed ha colpito a fondo.

Una montagna, con un fronte fuoco – dicono gli addetti ai lavori – di circa sei chilometri, è stata devastata ed al momento non è assolutamente possibile quantificare l’estensione di un rogo impressionante, che – a memoria d’uomo – non lo si ricordava.
Cinque almeno i punti fuoco da cui si sono sprigionate le fiamme. Segno inequivocabile di come la matrice di questa catastrofe sia certamente dolosa. Tutto si è verificato nel giro di poco tempo. Chi ha agito lo ha fatto quando le tenebre avevano già avvolto Monreale ed il suo comprensorio, in modo da rendere difficili gli interventi. Impossibile, infatti, beneficiare dei lanci degli elicotteri e dei canadair, data l’oscurità. Questi, semmai, potranno compiere una tardiva opera di “bonifica” domattina, quando, ormai, probabilmente sarà troppo tardi. La natura particolarmente impervia della zona, inoltre, ha reso le operazioni di intervento terribilmente più difficili. Le scene alle quali abbiamo assistito stringevano il cuore: gente che scappava dalle abitazioni, bambini che piangevano, uomini e donne impauriti o nevrastenici. Il fuoco scatena anche queste reazioni.


Eppure, lo abbiamo constatato personalmente, la macchina di contrasto è scattata presto ed ha messo in campo tutte le risorse di cui dispone. Forestale, Protezione Civile, carabinieri, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco: tutti, dividendosi su un fronte particolarmente esteso, hanno fatto la loro parte per combattere l’inferno. Ma anche e soprattutto tanti comuni cittadini sono scesi in strada a dare il loro contributo.
Il sindaco Alberto Arcidiacono ha disposto l’apertura delle scuole per dare ricovero ai cittadini che hanno evacuato le loro abitazioni minacciate dalle fiamme.
Difficile, al momento dire quali altri versanti siano stati devastati dalle fiamme, né quante e quali abitazioni siano state danneggiate o addirittura inghiottite dai roghi. Ne sapremo di più domani, quando con la luce del giorno e quando – si spera – le fiamme avranno dato tregua – sarà possibile stilare un bilancio che, già da ora, appare quanto mai pesante.

Alcune foto della gallery sono state scattate da Eliana Pensato, altre da Alessio Messina