Giro di fatture per l’appalto ''Scuole Belle'': scattano quattro domiciliari

Coinvolta la coop “L’Operosa” di Bologna che ha curato la ristrutturazione della palestra della scuola D’Aleo ed altri interventi in altre scuole di Monreale

PALERMO, 3 luglio – La Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip nei confronti di quattro persone nell’ambito di un’indagine sull’appalto Consip “Scuole belle” con il quale si dovevano realizzare interventi per sistemare gli istituti scolastici di tutta Italia. Fra questi c’è compreso il liceo “Mario D’Aleo di Monreale, nel quale è stata ristrutturata la palestra, così come altre scuole cittadine per altri interventi.

Le accuse ipotizzate a vario titolo nei confronti dei quattro sono associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture false, al riciclaggio e alla commissione di altri reati contro la pubblica amministrazione, falso e tentata truffa all’Inps.
Secondo le indagini del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, in Sicilia la cooperativa bolognese ‘l’Operosa’, vincitrice dell’appalto, avrebbe emesso un vorticoso giro di fatture false per un milione di euro in modo da usufruire di notevoli vantaggi fiscali. Nei confronti della cooperativa è scattato un sequestro di beni per un milione.

Nel corso dell’indagine, coordinata dalla procura di Palermo, sono inoltre stati scoperti 150 contratti di lavoro falsi fatti a extracomunitari, per ottenere il permesso di soggiorno. Contratti che venivano gestiti da un ex ragioniere palermitano, già al centro di altre inchieste giudiziarie in ambito fiscale e radiato dall’albo professionale.
Gli extracomunitari risultavano lavorare per le ditte che gestivano i subappalti ma in realtà lavoravano solo sulla carta. Nell’ambito di questo filone d’indagine è scattato il fermo nei confronti di tre cittadini extracomunitari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
A seguito dell’indagine coordinata dalla Procura di Palermo, il presidente della cooperativa L'Operosa, Claudio Pozzi, intende immediatamente sottolineare “l’assoluta estraneità dell'azienda nei confronti dei fatti oggetto dell’indagine”.


“Va subito sgombrato il campo per evitare facili strumentalizzazioni – dichiara Pozzi –, i controlli effettuati dalla Guardia di Finanza riguardano fatti e cose completamente estranei al modo di agire della Cooperativa, è, quindi, nostro dovere difendere la serietà etico e morale de L’Operosa nei confronti dei Clienti, delle Istituzioni e della Comunità in generale, e che, anzi, svolge e ha sempre svolto la sua attività nel pieno rispetto della trasparenza e dell’osservanza della legge italiana”.
“Piuttosto – aggiunge - il fenomeno va circoscritto a comportamenti illegittimi di terzi soggetti che hanno agito in maniera fraudolenta ed illegale, servendosi del buon nome de L’Operosa e della sua presenza nel territorio siciliano per l’appalto “scuole belle”, le cui finalità erano, fino ad oggi, totalmente sconosciute alla direzione generale della Cooperativa”.
“Abbiamo fiducia nelle Istituzioni – conclude -, e siamo certi che il corso dell’indagine darà la certezza sulla totale estraneità de L’Operosa ai fatti su cui si indaga, e alle quali abbiamo fornito tutti gli elementi utili per fare chiarezza sull’indagine stessa”.