Guadare un lago per far visita ai propri defunti

A volte anche una semplice visita al cimitero può nascondere insidie

MONREALE, 15 gennaio – Per recarsi al cimitero per rendere omaggio ad un proprio congiunto che non c’è più solitamente occorrono un mazzo di fiori, magari un po’ di raccoglimento ed un atteggiamento composto e meditativo. Non certo doti atletiche o acrobatiche. A meno di non trovarsi al cimitero di Monreale.

Per far visita ad un caro estinto, soprattutto in questi mesi invernali caratterizzati dalle forti piogge, a volte può servire essere in buona forma fisica e non disdegnare qualche performance da equilibrista. Come capita, per esempio, per i parenti della confraternita del Rosario (a due passi dal monumento che ricorda il sacrificio di Domenico Intravaia, caduto a Nassiriya), che devono saper guadare un vero e proprio lago per evitare di camminare con i piedi a mollo, dato che sulle acque, come ci insegnavano al catechismo, ci camminava uno solo.

Sì, perché per arrivare alla cappella nella quale riposano in pace gli iscritti a quell’opera mortuaria, bisogna attraversare uno specchio d’acqua, che chiamare pozzanghera è assai riduttivo, col risultato, ovviamente, di dover immergere i piedi dentro circa dieci centimetri d’acqua. Tanto che qualcuno (fatta la legge, trovato l’inganno) ha avuto la brillante idea di piazzarvi delle tavolette, quasi galleggianti, per predisporre un camminamento utile ad evitare l’immersione lacustre.
Una trovata-tampone, in attesa che, chissà quando, qualcuno intervenga. Un escamotage che però può andare bene per chi ha una certa dimestichezza con gli equilibrismi e con le acrobazie, ma di certo non per le persone anziane, che queste doti non le posseggono più. Per queste le soluzioni sono due: o i piedi in acqua o gli stivaloni da campagna. In entrambi i casi, di certo, non la soluzione ottimale. Per cui, esaurito lo spazio per le innocue e garbate battute, l’invito a chi di dovere è quello di prendersi cura di questi piccoli inconvenienti, per fare sì che, almeno al cimitero, luogo per definizione destinato alla pace ed alla tranquillità, si possa andare pensando solo al ricordo dei propri cari e non a come evitare di rompersi l’osso del collo.