Partita l’azione di contrasto al “paletto selvaggio”, ma la mappa è davvero vasta

Il problema lo solleva “Occupiamoci di Monreale”. Pubblichiamo una lunga gallery

MONREALE, 22 novembre – Azione di contrasto ai paletti abusivi sì, ma non si può prescindere dalla lotta alla sosta selvaggia. Un malcostume dilagante, per contrastare il quale spesso tanti cittadini (a volte dietro autorizzazione, molto più spesso in maniera del tutto arbitraria), agiscono col fai da te, infrangendo comunque delle regole.

Un’esasperazione, magari per non potere entrare all’interno della propria abitazione, che in molti casi porta ad un abuso. Ecco perché la materia va trattata nella sua interezza ed ecco perché l’azione di contrasto condotta nei giorni scorsi dalla Polizia Municipale deve essere (ce lo auguriamo) solo il primo passo di una politica più organica da estendere a macchia d’olio su tutto il territorio comunale
Come dire: garantire la legalità ed il rispetto del codice della strada, ma anche il diritto dei cittadini di recarsi a casa propria.
Magari, così come propone il movimento civico “Occupiamoci di Monreale”, con una azione informativa, con l’obbligo di apporre un’adeguata segnaletica.

“Il Comune, però, - spiega Benedetto Madonia, portavoce del movimento - non può rimanere inerte, in quanto ha un preciso obbligo di vigilanza sulle strade e sulle relative pertinenze perché proprietario delle infrastrutture, e ne deve garantire la destinazione pubblica e il pacifico utilizzo da parte dei cittadini”.

“Se la legge ed il rispetto delle norme devono applicarsi – prosegue – lo si deve fare per tutti e per tutto il territorio. Non si può pensare di fare un controllo mirato in solo due vie e parlare di rispetto del codice quando tutta la città è invasa da queste opere abusive. Bisogna, poi, prima di ogni azione provvedere ad una giusta informazione della cittadinanza, e solo dopo adottare le dovute azioni di legge.
I cittadini interessati possono presentare l’istanza per l’installazione di paletti, e il Comune ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni. Se l’amministrazione non dovesse provvedere in tempo, può essere condannata dal giudice e l’esecuzione viene effettuata “forzatamente” attraverso un commissario indicato dal Prefetto. I paletti o dissuasori di parcheggio devono essere visibili e non devono creare pericolo alla circolazione dei veicoli, ai pedoni e, in particolare, ai bambini”.