Amarcord: quando Monreale cominciò a porsi il problema della raccolta differenziata

Nel 1991 arrivarono le macchine schiaccia-lattine

MONREALE, 18 agosto – Cose di altri tempi a Monreale. Per ogni lattina vuota introdotta nella macchina “Schiaccia lattine “ un gettone di compenso. Consegnando 15 gettoni si potrà ritirare ,presso l’ufficio di igiene urbana di via Antonio Veneziano, una piantina simbolo di rispetto verso la natura .

Con questa iniziativa ecologica Monreale nel mese di aprile del 1991 metteva in atto una possibilità prevista dalla legge 441 dell’87 che obbligava i comuni ad istituire il servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani pericolosi. Oltre a questa macchina, che recuperava la lattina e la riduceva alle dimensioni di un “medaglione “ erano stati installati presso i negozi specializzati i contenitori raccogli –pile esaurite; un tipo di contenitori in metallo per i farmaci scaduti (in ogni farmacia ) ed un altro più piccolo ,presso l’ambulatorio di ogni medico, che potevano essere aperti dagli addetti.
In quattro punti erano state create delle “ecostazioni” dove trovavano sistemazione . un contenitore verde ed uno bianco per il vetro e per la carta. Questo progetto: “Monreale pulita , campagna ecologica 1990 /91 richiedette una giornata di lavori , svoltasi nell’aula consiliare ,con interventi e dibattiti promosso dall’associazione “Il Quartiere “ di concerto con l’assessorato Igiene urbana di Monreale. Questa vasta campagna ecologica era stata illustrata dall’assessore al ramo, Natale Sabella.
“Nel nostro programma ci proponiamo di svolgere un’attiva opera di sensibilizzazione impegnando gli studenti della scuola dell’obbligo ,con temi ricerche disegni , filmati e fotografie su alcuni aspetti della città di Monreale. Per quanto riguarda il pericolo delle pile gettate tra i rifiuti, ogni cittadino, in base a statistiche, ne deposita 300 grammi all’anno . In questi 300 grammi è contenuto un grammo di mercurio capace di contaminare 100 metri cubi di acqua, oppure avvelenarne 200 quintali di alimenti “. In 18 punti gli operatori ecologici invitarono in quel tempo l’amministrazione comunale ad intervenire per migliorare i loro diritti: sicurezza con mezzi più adeguati ,rispetto degli orari del deposito rifiuti, pulizia dei cassonetti da lavare molto spesso.