Asp 6, al via l’assistenza domiciliare per le persone affette da autismo

Il servizio prenderà il via ad ottobre

PALERMO 12 settembre – L’Asp 6 di Palermo potenzia la rete assistenziale rivolta sia alle persone affette da disturbo dello spettro autistico sia alle rispettive famiglie. L’investimento dell’Azienda sanitaria provinciale è complessivamente di 4.382.400 euro nel triennio ed è stato finanziato attraverso il ‘Fondo annuale aziendale sull’autismo’.

“Ampliamo l’offerta sanitaria – ha spiegato questa mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione il commissario dell’Asp 6, Antonio Candela – attraverso l’erogazione di prestazioni specialistiche integrate negli assi clinico riabilitativo e socio relazionale con interventi ambulatoriali e domiciliari”.
Il servizio avrà una durata di tre anni ed è rivolto ad utenti (400 per anno) di tutte le fasce di età di Palermo e provincia. “Per la prima volta – ha detto Candela - nel nostro territorio le prestazioni terapeutiche saranno rivolte anche agli adulti, per i quali l’azienda aveva già attivato un piccolo team dedicato solo alle valutazioni diagnostiche”.
Alla conferenza stampa, tenutasi nei locali del Presidio sanitario “Aiuto Materno” di via Lancia di Brolo a Palermo, hanno preso parte, tra gli altri il Sottosegretario alla Salute, Davide, Faraone, ed il Dirigete generale dell'Assessorato alla Salute, Salvatore Giglione.
“E’ una giornata importantissima perché si destinano risorse certe all’autismo – ha detto il Sottosegretario alla Salute, Davide Faraone - lo dico nel momento in cui il parlamento nazionale ha fatto una legge sull’autismo ed individuato le risorse per i livelli essenziali di assistenza. Non è punto d’arrivo, ma una base di partenza”.
Il nuovo servizio nasce da una sinergia tra le Associazioni delle Famiglie Parlautismo, l’Asp di Palermo, il mondo Istituzionale e il terzo settore e “rende visibile la centralità della persona e della famiglia”. “L’obiettivo – è stato sottolineato in conferenza stampa – è di rispondere alle necessità della persona che cresce con questo disturbo e della famiglia che ne vive il disagio sociale e spesso l’emarginazione dal contesto. L’attivazione dei nuovi servizi costituisce un momento di avanzamento significativo della cultura dell’autismo”.
Nel progetto saranno impegnati 23 operatori medici, psicologi, assistenti sociali e terapisti della riabilitazione