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L’inferno di Casaboli, la natura alza bandiera bianca

| Enzo Ganci | Cronaca varia

In poco più di dodici ore distrutto quello che la natura aveva costruito in tanti anni

MONREALE, 3 agosto – E’ stato un inferno. Uno di quelli che non si vedeva da parecchio tempo, perlomeno in queste proporzioni. In poco più di dodici ore sono andati in cenere più di ottocento ettari di bosco che costituivano uno dei principali polmoni di verdi dell’area monrealese. Il bosco di Casaboli ha dovuto alzare bandiera bianca.

Gli addetti ai lavori hanno fatto tutto quello che dovevano, non risparmiando lavoro, rischi ed impegno, ma si è capito subito come la lotta fosse impari e come le fiamme avanzassero ad una velocità doppia rispetto ai tentativi di limitarne il raggio d’azione.
Il via è partito alle 16,30 circa ed è partito da più di un punto. Segno inequivocabile della dolosità dell’incendio. Quando i torrettisti della Forestale hanno lanciato il primo allarme, qualcuno, evidentemente con mano molto esperta, era già all’opera altrove, rendendo vani i tentativi di intervento dei pur bravi e valorosi operatori antincendio.
Il risultato è stato che il rogo ha assunto subito dimensioni enormi, mandando in cenere in poche ore tutto quello che la natura faticosamente e pazientemente aveva costruito nel corso degli anni. Lo “spettacolo” stanotte era spettrale. A Pioppo sembrava di essere capitati in uno di quei gironi danteschi di virgiliana memoria.
Difficile adesso stimare il danno, sia in termini di estensione, che, purtroppo, anche economici. Quel che è certo che il 2 agosto 2017 rimarrà una giornata storica e listata a lutto per tutto il territorio monrealese.

Studio Valerio
Studio Valerio
· Enzo Ganci · Editoriali

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