La nostra memoria storica nella mostra di Beppe La Bruna

L’esposizione è stata inaugurata ieri al Complesso Guglielmo. LE FOTO

MONREALE, 30 aprile – La memoria storica è quello che ci deve tenere legati, anche perché senza memoria storica perderemmo tutto quello che ci appartiene e ci prederemmo noi stessi. È questo il concetto dal quale parte l’azione di Giuseppe “Beppe” La Bruna, scultore di chiara fama, direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia, la cui mostra “Piccola Raccolta per una Retrospettiva" si è aperta ieri al complesso Guglielmo in un vero e proprio bagno di folla.

La mostra, un’esposizione di 24 opere che ripercorrono la carriera dell’artista monrealese, resterà aperta fino al 3 giugno. Fino a quella data, quindi, chi ha un animo votato all’arte, ma anche i semplici curiosi, potranno ammirare quello che da una forma di una materia grezza diventa un’opera d’arte, con un suo significato, una suo messaggio, una sua emozione.
E a proposito di materie prime, tantissime quelle “manipolate” da La Bruna: dal legno, al bronzo, al marmo, alle resine, alle pietre di Lipari. A testimonianza della poliedricità tecnica dell’artista.

41 anni di opere, quindi, (la prima è del 1976, esposta in una mostra a Palermo, assieme a quelle di altri due artisti), per arrivare ai giorni nostri. E l’impatto lo si avverte già entrando, quando si è accolti dalla “Cibele” la Dea del Mediterraneo, realizzata nel ’96, che dopo essere stata esposta ed ammirata a Milano, a Torino ed in altre città, arriva a Monreale e dà il benvenuto ai visitatori. “Sono uomo del Mediterraneo – ci dice Beppe La Bruna – che legge i segni legati alla storia dell’universo e ci dimostrano quanto piccolo sia l’uomo davanti alla storia ed alla sua memoria storica”.

Inutile dire quale sia la scultura più bella: meglio lasciare questa valutazione al visitatore, anche a quello “profano”, il cui giudizio risponde solo ad una sensazione personale. “E’ essenzialmente a loro che io mi rivolgo, più che agli addetti ai lavori – aggiunge La Bruna – e tengo in grande considerazione il loro giudizio”.
L’esposizione, che può essere considerata il fiore all’occhiello dal punto di vista culturale, delle iniziative legate ai festeggiamenti in onore del SS.Crocifisso, così come dice simpaticamente l’artista, costituisce un po’ il suo funerale: “Ieri c’era così tanta gente – racconta col sorriso e facendo i debiti scongiuri, strappandoci un sorriso – così tanti amici che non vedevo da anni, che sono venuti all’inaugurazione, che è come se avessi visto chi verrà al mio funerale, quando sarà….”.

Beppe La Bruna, beato lui, in questi giorni riprenderà il suo “giro del mondo” che lo porterà in Italia, ma soprattutto in Cina, dove già da diversi anni, ha intrattenuto un proficuo rapporto di lavoro e dove – manco a dirlo – farà onore alla “sua” Monreale.