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Presunto commercio di loculi al cimitero di Monreale: arrivano assoluzioni e prescrizioni

| Nera e giudiziaria

Si conclude sgonfiandosi una vicenda che durava da cinque anni

PALERMO, 21 marzo – Assoluzioni e prescrizioni. Si è concluso così il processo che vedeva alla sbarra diversi soggetti accusati di commercio illegale di loculi nel cimitero monumentale di Monreale.

Come riporta il Giornale di Sicilia di oggi in un articolo a firma di Fabio Geraci, la sentenza è arrivata dopo anni di indagini. Adesso, però, il tribunale ha assolto con formula piena alcuni degli imputati mentre per altri i reati sono stati dichiarati estinti per l’intervenuta prescrizione.

Secondo l’accusa il cimitero di Monreale era divenuto il centro di un sistema illecito che prevedeva la vendita irregolare di sepolture a prezzi che potevano raggiungere i diecimila euro. Le indagini, avviate dai carabinieri sulla base di numerosi esposti da parte di cittadini, avevano portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 27 persone, tra custodi, funzionari comunali, medici dell’Asp e impresari funebri che dovevano rispondere a vario titolo di falso materiale, falso in atto pubblico, truffa aggravata, abuso d’ufficio, corruzione e soppressione di atti.

Il processo ha però smontato quasi interamente il quadro accusatorio. Sono stato assolti l’allora ingegnere capo al Comune, Maurizio Busacca, Ernesto D’Agostino, Giovanni Ruggieri, Luigi Teodosio, Pietro Basile, Salvatore Ganci, Giuseppe Venturella, Giuseppe Aldo Rizzo, Maria Pia Cappello e Salvatore Palazzo. È scattata invece la prescrizione a carico di Rosalia La Parola, Giorgio Rincione, Francesco Sciortino, Antonio Prestidonato, Salvatore Marchese, Gaetano Lo Monaco, Giuseppe Maniscalco, Bernardo Marcimino, Francesca Lo Piccolo, Massimo Alongi, Francesco Rincione e Mariano Russo.

Stralciata, invece, la posizione di Salvatore Marchese, Salvatore Ciofalo e Francesco Paolo Sutera per i quali il giudice ha chiesto di acquisire alcune intercettazioni rinviando questo approfondimento a una nuova udienza fissata per il 14 aprile.

L’inchiesta aveva ricostruito quello che gli investigatori ritenevano un vero e proprio sistema parallelo di gestione del cimitero. I custodi avrebbero facilitato le sepolture in loculi concessi a privati che, in cambio di somme di denaro, accoglievano nelle loro cappelle i defunti di famiglie non aventi diritto.

C'era poi un capitolo sui gestori di agenzie funebri che, pur non avendo le autorizzazioni, sarebbero comunque riusciti a far seppellire i morti a Monreale, così intascando comunque i soldi per i servizi. Alcuni medici, invece, erano accusati di aver redatto certificati falsi dietro compensi in denaro o regalie, tra cui generi alimentari. La difesa ha sempre sostenuto l’estraneità degli imputati ai fatti contestati e adesso le assoluzioni confermano la fragilità del castello accusatorio per alcuni dei capi d’imputazione.

Gli imputati erano difesi dagli avvocati Alessandro Samatov; Luca Benedetto Inzerillo; Rosalba Di Gregorio; Gianfranco Viola; Giuseppe Pipitone; Vincenzo Greco, Vitale Giambruno; Filippo Di Matteo; Rosaria Messina; Giuseppe Abbate; Francesca Fucaloro; Andrea Treppiedi; Michele Giovinco; Tommaso De Lisi; Angelo Brancato; Sergio e Mario Monaco; Antonino Cucinella; Giuseppe Geraci e Salvino, Giada e Mario Caputo.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 31 dicembre – Gli eccessi alimentari che caratterizzano le giornate in molte delle case del nostro territorio non devono farci distogliere lo sguardo da ciò che ci ha detto e ci ha lasciato quest’anno in eredità.

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