Il Prefetto gli ritira la patente, perché soggetto pericoloso: il tribunale gliela restituisce
Protagonista un monrealese sottoposto a misura di prevenzione
MONREALE, 24 novembre – La patente di guida è un documento necessario per svolgere l’attività lavorativa se il luogo da raggiungere è distante e quindi, e quindi la sua sottrazione a soggetti ritenuti socialmente pericolosi, impedisce il loro reinserimento sociale.
Questa la “ratio” del provvedimento del tribunale di Palermo, che ha restituito il documento di guida ad un 40enne monrealese, cui la patente era stata ritirata dal prefetto proprio perché soggetto pericoloso. Il provvedimento prefettizio era stato emanato in esecuzione del decreto di sottoposizione alla misura di prevenzione antimafia, della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza ad L.V. monrealese.
Di fronte a questo, gli avvocati Giada Caputo e Francesca Fucaloro presentavano ricorso avanti il Tribunale di Palermo contestando l’illegittimità del provvedimento di sequestro. I Giudici accogliendo il ricorso disponevano la revoca del provvedimento emesso dal Prefetto di Palermo e ordinavano alla Motorizzazione civile la immediata restituzione del documento di giuda.
I fatti risalgono al 2023 quando il Tribunale per le Misure di Prevenzione applicava a L.V. la misura della sorveglianza speciale a seguito del passaggio in giudicato della sentenza emessa dal Tribunale penale di Palermo. Il Prefetto contestualmente decretava il sequestro del documento di guida considerando L.V. soggetto socialmente pericoloso ed in grado di abusare del possesso del documento di circolazione.
I difensori, però, in sede di ricorso, richiamavano una recente sentenza della Corte Costituzionale che considerava non piu’ obbligatorio da parte del Prefetto il sequestro della patente, ma facoltativo e tale da consentire lo svolgimento dell’attività lavorativa e il reinserimento sociale del sottoposto.
La restituzione della patente è da spiegare anche alla luce del contrasto tra il Tribunale di Prevenzione che obbligava il soggetto sottoposto a misura di prevenzione a svolgere attività lavorativa e il Prefetto che sequestrava la patente impedendo di fatto a L.V. di espletare tale attività, atteso che il luogo di lavoro era distante dal luogo di residenza a Monreale.
Il tribunale, accogliendo il ricorso dei difensori, in pratica ha annullato il decreto del Prefetto, ordinando la restituzione della patente.
“Abbiamo apprezzato il provvedimento del tribunale – hanno affermato Giada Caputo e Francesca Fucaloro – che ha richiamato la sentenza dei giudici costituzionali che hanno affermato il principio che il sequestro non e’ piu’ obbligatorio ma facoltativo e deve tenere conto della opportunita’0 che chi e’ sottoposto a Misura di Prevenzione deve essere posto in condizioni di svolgere attivita’ lavorativa dimostrando di essere in condizioni concrete di reinserirsi nel cointesto sociale. Siamo certi che questa sentenza del Tribunale di Palermo ha affermato un principio che potra’ consentire a molti sottoposti a misura di prevenzione di evitare il sequestro della patente di guida”.
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