Protagonista un uomo di origini monrealesi
PALERMO, 26 febbraio – A metterlo nei guai era stata, con ogni probabilità una voltura del contatore che era in uso ad ignoti. Non era lui, quindi, a sottrarre energia elettrica all’Enel. Si è conclusa bene, quindi, la vicenda processuale che ha coinvolto M.G, un uomo di origini monrealesi.
Per lui, difeso dagli avvocati Manlio Di Miceli e Angelo Malizia (nella foto), dello studio legale «Di Miceli, La Corte, Malizia» è arrivata l’assoluzione per non aver commesso il fatto.
L’accusa era quella di essersi impossessato indebitamente, attraverso la manomissione del contatore, di un quantitativo imprecisato di energia elettrica, in danno alla Società di distribuzione. Accusa avvalorata da un controllo dei tecnici Enel, che avevano verificato che il contatore in uso a M.G., era stato modificato, in maniera tale da permettere una riduzione effettiva dei consumi del 75%. E per questo motivo l’umo era stato condannato. La difesa, però, presentava opposizione chiedendo la procedura del rito ordinario.
In quella sede M.G., pertanto, veniva giudicato dalla IV sezione penale del Tribunale di Palermo, di fronte alla quale, dopo un iter processuale, veniva rilevata la sua estraneità ai fatti.
Ed in effetti, la difesa, grazie anche alle dichiarazioni dei testi della pubblica accusa, riusciva a dimostrare come l’imputato non avesse commesso alcuna manomissione ma una voltura di un contatore in uso a soggetti a lui ignoti. Tra l'altro, M.G., a dimostrazione della propria buona fede, accorgendosi di consumi "anomali" e ritenendo che il misuratore fosse guasto, aveva più volte sollecitato l'intervento dei tecnici Enel. Ed era stato proprio in occasione di quei controlli che veniva accertata la manomissione.