Il ruolo delle famiglie di Partinico, Borgetto e Torretta
PALERMO, 8 novembre – C'è la potente famiglia mafiosa Gambino di New York, con i suoi referenti italiani, al centro dell'indagine che ha portato all'esecuzione di 17 misure cautelari tra Palermo e la 'Grande mela'.
In Sicilia l'indagine della polizia e dell'Fbi ha colpito Cosa nostra nelle cittadine palermitane di Partinico, Borgetto e Torretta. Gli indagati sono considerati, a vario titolo, responsabili di associazione mafiosa e altri reati connessi. Sette fermi sono stati eseguiti nel Palermitano, mentre altre dieci misure cautelari hanno visto in azione l'Fbi di New York: per questi sono ipotizzati anche i reati di estorsione, incendio doloso, cospirazione e turbativa d'asta.
L'operazione congiunta ha visto in campo agenti speciali dell'Fbi e investigatori del Servizio centrale operativo, della squadra mobile di Palermo e della locale Sisco (Sezione investigativa del Servizio centrale operativo), coadiuvati da personale specializzato dei Reparti prevenzione crimine, delle unità cinofile e del Reparto volo.
I provvedimenti scatatti oggi prendono le mosse da una indagine partita nell'aprile del 2021, nella quale sono confluiti elementi nati da intercettazioni e pedinamenti sull'asse Palermo-New York. Il lavoro degli investigatori ha fatto emergere "l'ultrattività - si legge in una nota - del mandamento mafioso di Partinico", storicamente legato al boss Vito Vitale, la cui ascesa al vertice negli anni Novanta fu supportata dai corleonesi di Totò Riina.
Le indagini hanno documentato, in particolare, la cifra criminale di alcuni anziani maggiorenti della famiglia mafiosa di Torretta, già emersi sullo sfondo delle storiche inchieste 'Pizza Connection' e 'Iron Tower', facendo rilevare sul fronte americano anche il ruolo di alcuni esponenti di spicco di Cosa nostra americana legati al noto boss Frank Calì, assassinato per futili motivi nel marzo 2019.
(Dire)