Secondo la nuova normativa per procedere non è più sufficiente la segnalazione alla Procura della Repubblica
MONREALE, 5 luglio – Era stato denunciato dai verificatori Enel per furto aggravato di Energia elettrica. Aveva subito il sequestro del misuratore e ricevuto una consistente ingiunzione di pagamento per l'utilizzo abusivo di energia elettrica a servizio della residenza estiva.
Il Tribunale di Palermo lo condannava alla pena di sei mesi di reclusione subordinando la sospensione della esecuzione della pena al risarcimento dei danni arrecati a Enel. I fatti risalgono alla estate del 2018 quando C. G., 70enne, riceveva un controllo da parte dei tecnici dell'Enel che ritenevano di avere riscontrato una manomissione dei circuiti elettrici. C. G. manifestava la propria estraneità adducendo che si trattava di un vecchio misuratore che aveva da tempo chiesto di sostituire.
I difensori, gli avvocati Salvino e Giada Caputo e Francesca Fucaloro presentavano appello chiedendo la rinnovazione del dibattimento e una consulenza tecnica di ufficio sul misuratore in sequestro. All’udienza avanti la Corte di Appello i difensori eccepivano la mancanza della condizione di procedibilità del reato. Infatti la riforma Cartabia ha reso necessaria, per i resti di furto aggravato in danno di Enel la presentazione di una nuova querela non essendo più sufficiente la segnalazione alla Procura della Repubblica. La Corte condividendo la eccezione sollevata dai difensori, assolveva C. G per la mancanza della condizione di procedibilità.