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''Non ha commesso il fatto'', l'imprenditore Calcedonio Di Giovanni assolto in appello dall'accusa di bancarotta

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

La vicenda riguarda il fallimento della società “Il Cormorano” avvenuto nel 2010

PALERMO, 8 novembre – L'imprenditore monrealese Calcedonio Di Giovanni è stato assolto in appello dall'accusa di bancarotta fraudolenta per “non aver commesso il fatto”. Così si è espressa la 4ª sezione penale del tribunale di secondo grado di Palermo, presieduta dal giudice Vittorio Anania.

La vicenda riguardava il fallimento della società immobiliare “Il Cormorano”, avvenuta nel giugno del 2010. In pratica, Di Giovanni, 82 anni, era accusato di aver distratto beni e manomesso documenti contabili della società in questione. In primo grado l'imprenditore monrealese era stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione, ma in appello, assistito dall'avvocato Emanuele Varrica, è riuscito a dimostrare la propria innocenza, nonostante il pm avesse chiesto per lui un inasprimento della pena, formulando una richiesta di 5 anni e mezzo.

L'assoluzione, che reca la data dello scorso 3 novembre, fa il paio con quella ottenuta da Di Giovanni nello scorso mese di maggio riguardante la società Beton Sud, nella cui vicenda era accusato, anchè lì, di bancarotta fraudolenta.
Nello scorso mese di agosto, inoltre, dopo tanti anni, Di Giovanni aveva deciso di rompere il silenzio fornendo la propria versione in merito alle proprie vicissitudini che lo hannop portato a subire la confisca dei beni.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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