Mafia, colpo alla famiglia di Torretta: 10 arresti

Dal quadro investigativo è emerso un nutrito legame con la criminalità organizzata statunitense. I NOMI e LE FOTO degli arrestati

PALERMO, 14 luglio – Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, per ordine della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare per 11 soggetti appartenenti alla famiglia mafiosa di Torretta.

I membri di questa, importante arteria di Cosa Nostra facente parte del mandamento di Passo di Rigano, sono ora accusati dei reati di associazione mafiosa, favoreggiamento personale, tentata estorsione e detenzione di stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso. Di spicco il ruolo che la mafia torrettese ha assunto in merito al rientro degli “scappati”, appartenenti alla fazione perdente di Cosa Nostra e datisi alla macchia per sfuggire allo sterminio operato dai corleonesi durante la seconda guerra di mafia.

Molteplici le aree di influenza del sodalizio criminale di Torretta: agricoltura, allevamento, edilizia, e anche politica. Il clan, oltre a estorcere denaro con la violenza, gestire in prima linea compravendite di terreni e bestiame, organizzare rapine e intrattenere rapporti con esponenti di spicco della famiglia Gambino di New York, aveva infatti tentato più volte di influenzare dall’interno l’amministrazione comunale, anche condizionando l’esito delle elezioni del 2018. Ciò aveva portato, il 7 agosto 2019, al commissariamento del comune, tuttora in vigore.

Tra i fatti, quasi tutti risalenti alla fine del 2018 e rinvenuti dalle indagini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, numerosi incontri tra gli uomini d’onore nelle campagne torrettesi nonché la permanenza, tra Palermo e la vicina borgata, di un membro della famiglia mafiosa di New York, accolto in una sfarzosa villa di Mondello con qualche grammo di cocaina. In seno al sodalizio di Torretta anche contrasti tra i suoi componenti, come nel caso dell’assassinio di Frank Calì, oltre ad attività capillari di controllo in comuni tra cui Isola delle Femmine, Capaci e Carini. I mafiosi torrettesi avrebbero inoltre comunicato assiduamente con colui che i magistrati ritengono attualmente al vertice di Cosa Nostra, il latitante Matteo Messina Denaro, tramite dei “pizzini”.

Per gli 11 individui coinvolti nell’operazione “Crystal Tower”, portata a compimento dalle forze dell’ordine all’alba di oggi, sono previste 9 incarcerazioni, un obbligo di dimora e, per un solo soggetto, gli arresti domiciliari. Si tratta di: Giovanni Angelo Mannino, Ignazio Antonio Mannino, Francesco Puglisi, Natale Puglisi (55 anni), Natale Puglisi (62), Filippo Gambino, Raffaele Di Maggio, Lorenzo Di Maggio, Calogero Badalamenti e Calogero Caruso.