Decisiva la perizia chimica chiesta dall’avvocato
PALERMO, 13 febbraio – Nello scorso novembre era stato arrestato perchè trasportava circa trenta chili di hashish. Ora però, viene scarcerato, perchè quella quantità era nettamente inferiore e viene meno, pertanto l’aggravante della “ingente quantità".
Con questo principio Pasquale Maffei, nato a Napoli e residente a Cercola, è tornato in libertà, in attesa che si celebri il processo a suo carico per detenzione e spaccio di droga. L’uomo, che è difeso dall’avvocato Alessandro Musso, era stato tratto in arresto a Palermo dai carabinieri di Monreale, poichè trasportava trenta chili di hashish.
Inizialmente a lui era stata contestata l'aggravante “dell’ingente quantità” ed era stata disposta per tali ragioni dal Gip presso il Tribunale di Palermo, la custodia cautelare in carcere presso la casa circondariale Pagliarelli di Palermo.
Dopo degli accertamenti sulla sostanza, però, la difesa nominava un perito chinico, nella persona di Vincenzo Nicoli', con il risultato che l’esito si rivelava favorevole per l'indagato, dal momento che il principio attivo accertato era di pochi grammi inferiore ai due chili. Quindi veniva meno proprio l’aggravante dell’ingente quantità (superiore ai 2 chili).
Caduta questa aggravante, pertanto, il Gip ha ordinato la scarcerazione di Pasquale Maffei per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare. Va ricordato, infatti, che si può essere trattenuti in carcere per un anno nella fase delle indagini preliminari in caso di ingente quantità, altrimenti non oltre tre mesi.