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Siracusa, ritrovato privo di vita il poliziotto penitenziario disperso

| Nera e giudiziaria

Stava recandosi al cercere di Noto, dove prestava servizio

SIRACUSA, 27 ottobre - L’agente ritrovato fuori dal proprio mezzo era aggrappato ad un tronco, ultimo tentativo disperato. Vittima di quel senso del dovere che per fortuna o purtroppo (in questo caso) è presente dentro una cerchia ristretta di persone. E' la storia di Giuseppe Cappello, 52 anni, morto tra la notte tra il 25 e il 26 ottobre nel Siracusano, assistente capo della Polizia Penitenziaria.

Senso dello Stato, del servizio che per Giuseppe è stato fatale. Da Siracusa era stato spostato da poco, al carcere di Noto. Proprio lì stava per recarsi, iniziando così il suo turno di notte. Non è mai arrivato, è morto così, travolto dal fango, un tentativo disperato di trovare riparo.
Uscendo dalla sua Dacia Sandero, si è ritrovato inesorabilmente sommerso dal fango del “Tellaro” in piena.
Sono durate 8 interminabili ore le ricerche eseguite dai Vigili del Fuoco, Volontari e colleghi dello stesso agente, che hanno assistito ad una scena straziante, un ultimo tentativo di preservare la propria vita, reggendosi ad un tronco, prima di sopraggiungere la morte. 800 metri era la distanza che separava l’uomo all'autovettura, lascia una moglie e due figli.

È l’ennesimo bilancio, l’ulteriore vittima della forza dirompente di madre natura, che ostacolata dall’uomo ruggisce riprendendo ciò che le appartiene, falciando vittime innocenti, distruggendo famiglie. Adesso si apre un’inchiesta, trattasi di omicidio colposo, “nessuno è indagato per il momento”, lo dichiara il Procuratore capo Sabrina Gambino. Cordoglio a nome dell’ARS è stato espresso dal Presidente Miccichè che si stringe al dolore dei familiari.
La comunità del paese e i colleghi esprimono la grande stima e benevolenza nei confronti di Giuseppe Cappello. Persona ligia al senso del dovere, così affermano chi conosceva molto bene l’agente penitenziario ucciso dal nubifragio di venerdì sera.
Il corpo dell’uomo trasferito in obitorio, è stato successivamente consegnato ai familiari, domani verranno eseguite le esequie di rito alla chiesa madre di Rosolini.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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