Montelepre, violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione: tre persone arrestate

Avrebbero sfruttato lo stato di prostrazione delle loro vittime

MONTELEPRE, 11 maggio – Nella prima mattinata di sabato 11 maggio, i carabinieri del Comando Stazione Montelepre hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani, tre persone poiché ritenute responsabili a vario titolo ed in concorso tra loro delle ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata (anche nei confronti di minori di quattordici anni), truffa aggravata dalla condizione di minorata difesa delle persone offese, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione (anche di donne minori degli anni ventuno).

Le indagini condotte integralmente dal Comando stazione dei Carabinieri di Montelepre, coordinati dalla Procura di Trapani, sono iniziate nell’ottobre dello scorso anno e si è sviluppata attraverso l’attività di intercettazione telefonica e delle conversazioni tra presenti registrate a bordo dei veicoli in uso agli indagati, nonché grazie all’attività di escussione testimoniale calibrata in relazione all’assetto variabile dell’attività di intercettazione.
Le risultanze investigative hanno permesso di ricostruire il modus operandi adottato dagli indagati per conseguire indebiti profitti ovvero prestazioni sessuali anche attraverso violenza fisica o psichica nei confronti di persone offese tutte appartenenti ad un contesto socio – culturale particolarmente arretrato.


Contributo determinante per il perfezionamento delle condotte di reato indicate è stato quello fornito da uno dei due uomini destinatari del provvedimento, il quale, proponendosi falsamente ai suoi interlocutori quale esorcista accreditato dalle autorità preposte ovvero capitano dell’Arma dei Carabinieri, eseguiva riti catartici finalizzati a intimorire le proprie vittime sino a condizionarne le scelte, affermando, tra l’altro, di essere in grado di comunicare con i defunti, di scagliare anatemi ed esercitare poteri oscuri. Attraverso tali dissimulazioni artificiose, l’indagato riusciva a sfruttare lo stato di prostrazione psicologica in cui riduceva le proprie vittime per incidere sulla capacità di resistenza alle sue richieste sessuali o economiche (soddisfatte anche attraverso la corresponsione di regalie anche di modestissimo valore) ed indurle, in alcuni casi, ad avere rapporti sessuali contro la loro volontà.
La donna indagata destinataria della misura cautelare dell’arresto in carcere, oltre a rispondere del reato di corruzione di minore nei confronti di un ragazzo di età inferiore ad anni 14, ha concorso, unitamente all’indagato principale, nelle condotte di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, attraverso l’individuazione di giovani ragazze da avviare all’attività di prostituzione per poi appropriarsi in alcune circostanze di parte del denaro corrisposto dai clienti.
Da ultimo, destinatario del provvedimento cautelare (che verrà sottoposto agli arresti domiciliari) è un uomo ritenuto responsabile di aver favorito l’attività di prostituzione consumatasi all’interno della struttura ricettiva di Montelepre da lui di fatto gestita, unitamente al titolare della stessa. Sempre al medesimo indagato verrà contestato il reato di violenza sessuale aggravata continuata per aver indotto a consumare rapporti sessuali con lui (anche in cambio di regalie di modesto valore) una donna affetta da gravi disturbi psichici e ricoverata presso una struttura sociosanitaria semiresidenziale.