Positivo alla cannabis? No, erano antidolorifici: scagionato settantenne

L'avvocato Alessandro Musso

L’uomo aveva avuto un incidente stradale sulla circonvallazione di Monreale

PALERMO, 18 dicembre – Sotto l’effetto di droga? No di antidolorifici. Farmaci che prendeva per risolvere le sue patologie, ma che hanno rischiato di provocargli una condanna per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, oltre che la sospensione della patente ed il sequestro della sua macchina.

È la storia di V.A., un settantenne che vive a Palermo, in corso Calatafimi, che il 25 marzo scorso aveva avuto un indicente d’auto lungo la circonvallazione di Monreale, cappottandosi e provocando diversi danni alla vettura. In quella circostanza, l’anziano, che era stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia per le cure del caso, era risultato positivo alla cannabis al termine degli esami di rito ai quali era stato sottoposto nel nosocomio.


Immediata, pertanto, era scattata per lui la denuncia per guida sotto l’effetto di farmaci, che ne avrebbero alterato la lucidità. Con la denuncia, tra l’altro, erano arrivati pure il sequestro del mezzo e la sospensione della patente. Ed a nulla erano valse le giustificazioni addotte dall’uomo, che affermava di non aver mai fatto uso di sostanze stupefacenti e di avere soltanto assunto degli antidolorifici per curare una sua nevralgia facciale.
In sede processuale, però, la difesa di V.A., l’avvocato Alessandro Musso, ha dimostrato come ci fosse stretta connessione fra l’assunzione di quei farmaci e la sua positività alla cannabis, tanto che il piemme prima, Anna Battaglia e il gip poi, Walter Turturici, hanno optato per l’archiviazione dopo la quale il settantenne si è visto restituire la patente ed il mezzo.