Ingiuria ai carabinieri sì, ma non in pubblico: assolto monrealese

L'avvocato Alessandro Musso

La sentenza arriva in appello: non si configura il reato di oltraggio

MONREALE, 5 aprile - L’ingiuria ci fu, ma non fu pronunciata davanti ad altre persone e per questo il reato di oltraggio non può essersi configurato. Con questa sostanziale motivazione il tribunale d’appello di Palermo ha assolto il monrealese Vincenzo Lanzalaco, che il 18 settembre di tre anni fa era stato arrestato al termine di un alterco con i carabinieri di Monreale.

Per quelle frasi lesive dell’Arma e dell’onorabilità dei militari, in pratica, non poteva configurarsi l’oltraggio proprio per la mancanza di uno dei presupposti principali, così come vuole la norma: cioè che il fatto oltraggioso fosse stato commesso in luogo pubblico o aperto al pubblico ed alla presenza di più persone, diverse dai pubblici ufficiali.
I fatti, come detto, risalgono al 18 settembre del 2015 quando Vincenzo Lanzalaco veniva tratto in arresto dai carabinieri di Monreale per il reato di resistenza, violenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. Una volta giunta davanti al giudice di primo grado la vicenda vedeva il difensore, avvocato Alessandro Musso (nella foto), riuscire a dimostrare che nessuna resistenza e violenza era stata esercitata dall' imputato nel corso della perquisizione domiciliare che era stata disposta. In particolare il legale dimostrava che Lanzalaco non aveva ostacolato il regolare complimento di atti di ufficio né cercato di indurre i pubblici ufficiali ad astenersi dal compimento della loro attività. Il giudice, inoltre (Tribunale di Palermo, Sezione Quinta Penale) assolveva Lanzalaco dai reati di resistenza e violenza per la insussistenza del fatto e lo condannava, alla pena di tre mesi i reclusione, per il delitto di oltraggio, perché questi offendeva l' onore e il prestigio dei carabinieri in luogo pubblico mentre compivano il loro lavoro.

Nel processo di appello, celebrato oggi, il passo successivo: il difensore ha dimostrato che nel momento in cui erano state profferite da parte dell' imputato le frasi lesive dell' onore e del prestigio dei carabinieri non erano presenti terze persone diverse dagli operantibinieri; per l'effetto, atteso la mancanza di uno degli elementi costitutivi del reato di oltraggio ( la norma, infatti, richiede ai fini della configurabilità dell' illecito penale che il fatto oltraggioso sia commesso in luogo pubblico o aperto al pubblico ed alla presenza di più persone, diverse dai Pubblici Ufficiali), la Corte di Appello assolveva Lanzalaco anche per il delitto di oltraggio.