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Ex lavoratori Alto Belice Ambiente: il Tribunale del Lavoro rigetta le impugnative di licenziamento

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

I ricorrenti dovranno pagare un ammontare di circa 16mila euro, per spese legali

MONREALE, 24 febbraio – Non ha avuto un epilogo felice la questione che ha coinvolto alcuni ex lavoratori della fallita società Alto Belice Ambiente che, con la speranza di un reintegro, hanno presentato diverse impugnative di licenziamento.

Le prime sentenze di rigetto, ma non saranno le uniche, emesse dalla sezione Lavoro del Tribunale di Palermo, sono arrivate come pesanti macigni sulle teste di ben undici ex lavoratori che - dopo l'inganno la beffa - adesso si ritrovano a dover fare i conti con l'ingente ammontare per spese legali, stabilito nei vari dispositivi di sentenza dal competente giudice. Il provveidmento riguarda: Antonella D'Arpa, Stefano Ganci, Claudia Giglia, Cettina Giordano, Alessandro Madonia, Pietro Quartararo, Antonino Rizzo, Giorgio Cuccia, Giuseppe Catalano.

Nel dichiarare infondato il ricorso nel merito, il giudice ha tranciato anche le aspettative avanzate dai ricorrenti per il vizio sollevato sull'omessa indicazione delle eventuali misure alternative al licenziamento collettivo e sulla violazione dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare e sulla violazione della legge 104/92. Sul punto delle misure alternative, è stata ritenuta determinante per la loro impraticabilità, la mancanza della specifica autorizzazione all'esercizio provvisorio richiesta dal Commissario Straordinario nominato dalla Regione - come peraltro già precedentemente valutata dal Tribunale fallimentare. Per i criteri di scelta e le violazioni contestate invece il rigetto ha tenuto conto del fatto che il licenziamento ha riguardato tutti i lavoratori.

Ancora, relativamente alle paventate "discriminazioni", sollevate nei ricorsi nei confronti della curatela e specificatamente riguardanti l'assunzione di alcuni lavoratori presso talune SRR, oppure imprese private ovvero Comuni, il magistrato ha osservato che, così come prevede la legge, la procedura di transito alle SRR non include la curatela quale soggetto attivo.

Adesso, per far fronte al pagamento della somma assegnata pro capite, otto ex lavoratori ricorrenti hanno avanzato al curatore fallimentare della società, Cristina Bonomonte, una proposta transattiva, con la quale chiedono una ruduzione del 50% dell'importo a debito assegnato a ciascuno di loro con le rispettive sentenze.  Una proposta avanzata per diverse motivazioni, non ultime le "disperate condizioni economiche" nelle quali dichiarano di versare gli otto ex lavoratori che, a vario titolo, hanno comunicato inoltre di aver contratto nell'arco degli anni, mutui e prestiti personali assai onerosi.

 Frattanto dopo che il via libera del Tribunale fallimentare alla cessione del ramo d’azienda alla società di scopo “Belice impianti” che dal 2015 ha attivato tutte le procedure per il ritorno al lavoro dei 276 dipendenti sospesi dal servizio, il curatore fallimentare, Cristina Bonomonte, pur asserendo la riscontrata difficoltà di chiusura della procedura, legata alla liquidazione dei beni della società ed i numerosi giudizi ancora pendenti, ha trasmesso al giudice delegato al fallimento dell'Alto Belice Ambiente in liquidazione, l'ulteriore progetto di ripartizione parziale emesso in favore dei creditori ammessi al passivo fallimentare.

Studio Valerio
Studio Valerio

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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