Continua, invece, il processo a carico del fratello Massimiliano
PALERMO, 26 settembre – E’ stato ritenuto incapace e pertanto prosciolto dalle pesantissime accuse mosse contro di lui a proposito della vicenda che risale al febbraio del 2015, quando assieme al fratello Massimiliano era stato arrestato al termine di un violento alterco con dei cittadini bengalesi per una questione legata al commercio in via Torres. Adesso, quindi, Salvatore Salvia, non appena la sentenza sarà definitiva, sarà sottoposto alla misura della libertà vigilata per un anno.
Se, invece, il tribunale di Palermo, V sezione collegiale, presieduta dal giudice Donatella Puleo, non avesse riconosciuto l’incapacità, per Salvatore Salvia la pena con ogni probabilità avrebbe superato gli otto anni. Il giovane, infatti, era accusato di lesioni, estorsione, danneggiamenti ed atti osceni. Continuerà, invece, secondo il rito ordinario, il processo a carico del fratello.
I due Salvia, Massimiliano e Salvatore, rispettivamente 38 e 29 anni, con precedenti penali, proprietari di una bancarella di bigiotteria in via Torres, difesi dall’avvocato Alessandro Musso, secondo la ricostruzione che era stata effettuata dai militari al momento dell’arresto, avvenuto nel febbraio 2015, nei confronti di loro “rivali “ commerciali bengalesi, si sarebbero resi responsabili di minacce ripetute, anche con armi, aggressioni fisiche e percosse, lancio di pietre e bastonate, oscenità rivolte alle donne quando ne erano assenti i mariti, fino ad appiccare fuoco alle bancarelle nottetempo. L’ordinanza era stata spiccata dal gip Daniela Cardamone del tribunale di Palermo. I due erano stati posti agli arresti domiciliari presso la loro abitazione di via Cappuccini dai militari della Stazione di Monreale. Un anno dopo era arrivato il provvedimento di scarcerazione.