Il sospetto (titolo originale Jagten) è l'ultimo film di Thomas Vinterberg, regista di Festen e uno dei fondatori (insieme a Lars Von Trier) del Dogma 95: una sorta di "voto di castità" della settima arte, volto ad eliminare dal Cinema effetti speciali e investimenti miliardari. Il movimento in realtà non venne mai veramente applicato e può considerarsi ormai concluso. Sia Von Trier che Vinterberg sono tornati a una visione più classica del cinema, che non disdegna tra l'altro il budget sostanzioso.
In una piccola cittadina danese di provincia, a pochi giorni dal Natale, il quarantenne Lucas (Mads Mikkelsen) sembra ormai prossimo a riprendere il controllo della propria vita. Dopo un drammatico divorzio, l'uomo ha una nuova fidanzata, un nuovo lavoro e sta per riallacciare i rapporti con il figlio adolescente Marcus. Ma la situazione precipita a causa di una piccola bugia, la comunità cade in uno stato di prostrazione e isteria, mentre Lucas deve lottare per la sua vita e la sua dignità.
Il film di Vinterberg ha il dono dell'essenzialità e propone una storia a tinte forti, attraverso una scrittura solida, supportata da interpreti perfetti. Il "sospetto" presente nel titolo non ci riguarda: noi spettatori sappiamo, fin dall'inizio, quale sia la posizione del protagonista e ne condividiamo quindi l'odissea. Il "sospetto" appartiene semmai alla comunità, che decide di schierarsi, senza mezze misure, contro il presunto pedofilo e lo allontana brutalmente da qualsiasi contesto sociale, lo minaccia e compie, nei suoi confronti, atti di insostenibile violenza psicologica.
Il film sembrerebbe rifarsi a un film di qualche anno fa: Il Dubbio, diretto da John Patrick Shanley e magistralmente interpretato da Philip Seymour Hoffman e Meryl Streep. In realtà, però, se il film di Shanley gioca essenzialmente sul tenerci all'oscuro delle colpe del protagonista Vinterberg, invece, mette subito in chiaro le cose e sembra volerci imporre l'unico punto di vista possibile, relativo alle ingiustizie di cui è vittima Lucas. Inizialmente, infatti, sembra impossibile non schierarsi con lui.
A lungo andare, però, inizia ad insinuarsi in noi un germe ambiguo e inquietante: poiché saremmo ipocriti se non pensassimo che, in fondo, quelle persone altro non fanno che proteggere il normale decorso delle loro esistenze. Ciò non toglie che sia tutto sbagliato ovviamente; ma, sembra dirci Vinterberg, mentre guardate il mio film, voi spettatori avete un punto di vista privilegiato, che fa di voi quasi delle divinità in possesso della Verità. Nella vita di tutti i giorni, invece, giudicare è parecchio difficile e spesso le nostre scelte si basano semplicemente sull'istinto di sopravvivenza e sulla necessità di proteggere i nostri cari.
Il titolo originale del film, Jagten, vuol dire La caccia. Si tratta di una pratica dai contorni praticamente "rituali" in Danimarca e Vinterberg è bravissimo nel trasformare Lucas da cacciatore in "braccato", vittima di un bisogno atavico e famelico che riguarda un'intera collettività. Ma è altrettanto bravo nel descrivere la quota di innocente "sadismo" insita nel bambino che, talvolta, riesce a sconvolgere o a colpire la coscienza dell'adulto semplicemente con un atteggiamento o una frase.
GIUDIZIO: 8,5/10
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Dati
Titolo originale: Jagten
Paese: Danimarca
Anno: 2012
Durata: 111 min
Genere: drammatico
Cast tecnico
Regia: Thomas Vinterberg
Soggetto: Thomas Vinterberg, Tobias Lindholm
Sceneggiatura: Thomas Vinterberg, Tobias Lindholm
Produttore: Sisse Graum Jørgensen, Morten Kaufmann, Thomas Vinterberg
Casa di produzione: Zentropa Entertainments
Distribuzione (Italia): BiM Distribuzione
Fotografia: Charlotte Bruus Christensen
Montaggio: Janus Billeskov Jansen, Anne Østerud
Musiche: Nikolaj Egelund
Interpreti e personaggi
Mads Mikkelsen: Lucas
Thomas Bo Larsen: Theo
Annika Wedderkopp: Klara
Lasse Fogelstrøm: Marcus
Susse Wold: Grethe