Ci troviamo in una regione fredda e inospitale della Russia meridionale. Il periodo è la fine degli anni ottanta. In una cittadina trasformatasi in una sorta di grande ghetto criminale popolato da diverse etnie, Kolima (Arnas Fedaravicius) e Gagarin (Vilius Tumalavicius), due ragazzini di appena 10 anni, crescono insieme coltivando una profonda amicizia. I due sono i leader di un quartetto di giovani che cerca di affermarsi in una realtà in cui non si ha molto tempo per godere dell'infanzia e dove le porte del mondo degli adulti (e del crimine) sono già spalancate.
Kolima, Gagarin e i loro amici appartengono a uno dei più spietati clan siberiani, gli Urca, regolato da un rigido codice etico di cui nonno Kuzja (John Malkovich), leader e capo spirituale del clan, si fa portavoce. L'educazione che Kuzja impartisce ai suoi giovani adepti riguarda le principali attività dei siberiani: il furto, la rapina, l'uso delle armi; ma c'è spazio anche per valori "sani" come la diffidenza per il denaro (mai introdurlo in un'abitazione), il rifiuto del business legato alla droga e il rispetto per i malati di mente, definiti "voluti da Dio".
I due amici crescono e le loro differenze caratteriali ne condizionano fatalmente le scelte. Kolima è saggio e riflessivo, mentre Gagarin è impulsivo e violento. Quando il primo si innamora della "voluta da Dio" Xenya (Eleanor Tomlinson) l'equilibrio del gruppo si sfalda, principalmente a causa di Gagarin che si macchierà di un orrendo crimine proprio nei confronti della ragazza. Per Kolima non c'è altra strada che quella della vendetta d'onore.
Educazione Siberiana è l'ultima opera del nostro Gabriele Salvatores. Un autore che dobbiamo imparare ad apprezzare e seguire in tutte le sue evoluzioni, assecondandone possibilmente la grande poliedricità. Sono trascorsi molti anni dalle sue prime (adorabili) commedie generazionali (Marrakech Express -Turnè - Mediterraneo) che ce lo hanno fatto conoscere e apprezzare; ma in quel periodo il giovane regista si affidava ancora ai suoi caratteristi (Abatantuono, Bentivoglio, Bisio, Alberti) senza approfondire più di tanto il versante tecnico (estetico) delle sue regie. In seguito, come già accennato, Salvatores si è trasformato tante volte e ha saputo cambiare pelle. Dall'irrisolto Nirvana al bellissimo Io non ho paura si potrebbe pensare alle opere di diversi registi; difficile, insomma, individuare un suo vero e proprio "marchio di fabbrica"; ma questo non necessariamente è un limite. Anzi.
Passando all'ultimo suo lavoro, ci troviamo a uno stadio nella crescita del regista in cui l'aspetto puramente tecnico appare ormai di notevolissima fattura. Salvatores, al pari di pochissimi suoi colleghi nostrani, è in grado di confezionare opere che possono tranquillamente circolare sul mercato mondiale per ritmo, fotografia e sintassi visiva. La prima mezzora di Educazione Siberiana è tra gli inizi più coinvolgenti e potenti che io abbia visto almeno negli ultimi 2 o 3 anni. Poi inevitabilmente il regista inizia a tessere la sua tela e a introdurci - con i giusti tempi narrativi - in un universo affascinante che ci propone via via le sue regole. Scoprirle è un'operazione piacevole e mai noiosa. Nonostante sia un mondo così altro e lontano (o forse proprio per questo) quello dei siberiani esercita sullo spettatore un fascino enorme, anche perchè popolato da figure adorabili, ma anche terrificanti.
Se proprio vogliamo trovare un limite all'opera, probabilmente muoverei la stessa "critica" (le virgolette sono d'obbligo) che si potrebbe fare nei confronti di un Allen o di un Cronenberg; grandi autori insomma, limitati SOLO dal loro stesso status di intellettuali ultra-raffinati, incapaci cioè di riversare sul grande schermo la passionalità di un soggetto dai forti tratti "umorali". La preparazione di Salvatores, la sua conoscenza del testo, è così completa e profonda, da farsi un po' astratta. In ogni caso, vi consiglio vivamente di correre al cinema e gustarvi questo suo ultimo, bellissimo film.
GIUDIZIO: 8/10
Gallery
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Trailer
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Dati
Titolo originale: Educazione siberiana
Paese: Italia
Anno: 2013
Durata: 110 min/colore
Genere: drammatico
Cast tecnico
Regia: Gabriele Salvatores
Soggetto: Nicolai Lilin
Sceneggiatura: Gabriele Salvatores, Stefano Rulli, Sandro Petraglia
Produttore: Marco Chimenz, Gina Gardini, Piergiuseppe Serra, Giovanni Stabilini, Riccardo Tozzi
Casa di produzione: Cattleya
Distribuzione (Italia): 01 Distribution
Fotografia: Italo Petriccione
Montaggio: Massimo Fiocchi
Interpreti e personaggi
John Malkovich: nonno Kuzya
Arnas Fedaravicius: Kolima
Vilius Tumalavicius: Gagarin
Peter Stormare: Ink
Eleanor Tomlinson: Xenya
Premi
Data uscita in Italia: 28 febbraio 2013
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