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L'altra faccia del diavolo (2012)

| Andiamo al cinema

Il film parte (o vorrebbe partire) forte, mostrandoci la scritta che quanto vedremo è stato disapprovato dal Vaticano; ok, è bene che voi sappiate subito che trattasi di bufala ordita dai promoter della pellicola in combutta con un paio di giornalisti. Occorre però sottolineare come, dal punto di vista commerciale, questa falsa notizia, unita a un'eccellente capacità di veicolare contenuti web volutamente incompleti, hanno decretato il successo al botteghino di una pellicola che è, diciamolo subito, decisamente MEDIOCRE.

Se abbiamo deciso di parlarne è perchè l'ultima "fatica" di William Brent Bell ci consente comunque di fare il punto sulla presenza del Maligno nel Cinema e soprattutto di soffermarci un po' a riflettere sulla moda imperante, quasi ossessiva, dello stile mockumentary, ovvero del falso documentario. Prima di addentrarci in questi argomenti, eccovi la consueta sinossi del film. Dopo il messaggio di cui sopra, ascoltiamo la conversazione tra una donna - la quale dichiara di avere appena ucciso tre persone - e un operatore telefonico.

Lei è Maria Rossi (Suzan Crowley), soggetta a una (presunta) possessione, mentre gli uomini uccisi sono i tre ecclesiastici che stavano tentando di esorcizzarla. Quasi vent'anni dopo, la figlia Isabella (Fernanda Andrade) si reca a Roma presso l'istituto psichiatrico dove la donna è stata rinchiusa. La giovane si fa accompagnare da un paio di preti studiosi di possessioni demoniache per cercare di chiarire definitivamente le cause che hanno spinto Maria a commettere il delitto.

Come anticipato, siamo dinanzi all'ennesimo mockumentary di cui sinceramente non sentivamo il bisogno. Come tutti saprete, il genere è stato inaugurato, agli inizi degli anni '90, da Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez con il loro The Blair witch project, che, nonostante fosse scadente e irrisolto, aveva quantomeno il merito di essere il precursore di un linguaggio preciso. Aveva insomma il dono dell'originalità. Purtroppo però, nel corso degli anni, nonostante le decine di titoli realizzati su quella falsariga, nessuno ha mai veramente superato il film sulla strega di Blair; nessuno insomma ha mai aggiunto qualcosa di significativo, né mai un vero arricchimento. Anche se, a ben pensarci, esiste almeno un caso di sfruttamento sensato del genere, per una volta al servizio di una storia accattivante: sto parlando di REC, film horror spagnolo del 2007 diretto da Jaume Balagueró e Paco Plaza

L'altra faccia del diavolo è soprattutto un film sulla possessione demoniaca e questo ci costringe inevitabilmente a un confronto, a dir poco ingeneroso, con l'IMMENSO e ancora insuperato film di William Friedkin del 1973 L'esorcista. Non occorre dilungarsi molto sul perchè il primo sia superiore a tutti gli altri; basterebbe sottolineare come il film di Friedkin, oltre a mostrarci polso registico e una sconcertante potenza visiva, sia l'unico che sappia veramente riflettere sul tema della possessione senza cadere in facili trappole narrative legate a un modo di fare horror senza curarsi di sviluppare un tema, andando cioè alla ricerca a tutti i costi del colpo a effetto. L'Esorcista è IL film sulla possessione perchè il Maligno lo pervade e lo... "possiede" realmente, e probabilmente, dopo l'intervento di Padre Damien Karras e Padre Lankaster Merrin, Egli è veramente sparito, non solo dalla giovane Reagan ma anche dal Cinema in generale.

Il Maligno quindi non è più tornato a possedere la settima arte. Nel film di Bell poi non ve ne è traccia neppure in un fugace passaggio tra le pagine della sterile sceneggiatura. Le sequenze di possessione sono, nella loro dinamica trita e ritrita, un canovaccio già pronto per il prossimo regista di parodie demenziali, che non dovrà neppure preoccuparsi di modificare le scene. Il torto maggiore del film è l'avere comunque aperto alcune porticine che lasciavano intravedere possibili interessanti sviluppi (il tema della posizione del Vaticano, l'ambientazione romana, la trasmissione del male da posseduto a esorcista), senza poi affrontarne veramente nessuno. L'epilogo poi sembra scritto durante una pausa caffè. Il riferimento più vicino in ordine temporale è L'ultimo esorcismo di Daniel Stamm, film del 2010. Le due pellicole hanno ovviamente tanto in comune. Occorre però sottolineare come Bell abbia almeno avuto il buon senso di non imbarcarsi in un "finalone epico" come il suo predecessore.

GIUDIZIO: 3/10

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Dati
Titolo originale: The Devil Inside
Paese: USA
Anno: 2012
Durata: 87 min./colore
Genere: horror

Cast tecnico
Regia: William Brent Bell
Sceneggiatura: William Brent Bell, Matthew Peterman
Produttore: Morris Paulson, Matthew Peterman 
Produttore esecutivo: Lorenzo di Bonaventura, Steven Schneider
Distribuzione (Italia): Universal Pictures 
Fotografia: Gonzalo Amat
Montaggio: William Brent Bell, Tim Mirkovich
Musiche: Brett Detar
Scenografia: Tony DeMille

Interpreti
Fernanda Andrade: Isabella Rossi
Simon Quarterman: Ben
Evan Helmuth: David
Ionut Grama: Michael
Suzan Crowley: Maria Rossi
 
Data uscita in Italia: 16 marzo 2012
  
· Enzo Ganci · Editoriali

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