Edizione locale
L'esploratore Emmett Cole (Bruce Greenwood) scompare misteriosamente in Amazzonia, durante la registrazione di un documentario. Trascorsi quasi sei mesi dall'accaduto, la moglie Tess (Leslie Hope) convince il figlio Lincoln (Joe Anderson) a partire alla ricerca del disperso. L'emittente che produce lo show di Emmett si offre di finaziare l'operazione e soprattutto di filmarne le varie fasi, allo scopo di ricavarne un documentario che potrebbe trasformarsi nel programma televisivo dell'anno.
Il gruppo, piuttosto numeroso, parte quindi alla volta del Rio delle Amazzoni dove ritroverà, grazie alle indicazioni dell'esploratrice Lena (Eloise Mumford), la Magus, nave sulla quale si trovavano Emmett Cole e la troupe durante il suo ultimo viaggio. A bordo dell'imbarcazione, la troupe si rende presto conto che la sparizione dell'uomo è ammantata di misteri che vanno oltre l'umana comprensione. Il tutto è confermato dalla giovane Jahela (Paulina Gaitan) che ha una profonda connessione con gli spiriti e la magia tribale.
La Magus racchiude al suo interno alcune entità soprannaturali che si scagliano contro l'equipaggio nel momento in cui vengono incautamente liberate; una tremenda verità viene quindi a galla: Emmett era entrato in contatto con gli spiriti evocati dalle popolazioni indigene, rimanendone irretito. Questa consapevolezza si mescola con altre situazioni legate al rapporto tra Emmett e la sua famiglia.
Per inquadrare bene l'operazione che sta dietro a questa nuova produzione americana, bisogna partire da un film del 1999 di cui sicuramente avrete sentito parlare, o avrete magari visto, ovvero The Blair Witch Project. Si trattava di un finto documentario girato da alcuni giovani cineasti alla prima esperienza, un horror sperimentale girato con telecamera in spalla di indubbia efficacia, anche se non perfetto e piuttosto irrisolto dal punto di vista della sceneggiatura. A partire da quel film, abbiamo avuto decine e decine di emuli, più o meno riusciti; uno di questi è stato partorito proprio dagli autori di The River Oren Peli e Michael R. Perry e ha riscosso un notevole successo; mi riferisco a Paranormal Activity, che può addirittura vantare 2 seguiti/prequel pur non essendo esattamente un capolavoro.
Dunque anche qui solita struttura: montaggio concitato, riprese in movimento con telecamera a spalla e stile (finto)documentaristico. Con Paranormal Activity questo The River condivide anche una concezione della paura che tiene volutamente fuori campo l'origine della stessa, concentrandosi cioè nel descrivere l'orrore sul volto dei protagonisti a partire dalle loro reazioni. In termini di spettacolarità non tradisce le aspettative: The River non concede un attimo di respiro e la fattura complessiva di regia e montaggio è sicuramente ben al di sopra della media. I miei dubbi riguardano invece la densità di eventi che caratterizza la puntata pilota; mi chiedo cioè se lo show reggerà al fisiologico diluirsi della narrazione e ai necessari momenti di pausa che dovranno necessariamente subentrare nelle prossime puntate.
Il presente articolo si riferisce ALLA PUNTATA PILOTA, da me già visionata.
GIUDIZIO PILOTA: 7,5/10
Gallery
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Sigla
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Scheda del serial:
Titolo originale: The River
Ideatore: Oren Peli, Michael R. Perry, Michael Green
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 2012 – in produzione
Formato: serie TV
Genere: horror, avventura, paranormale
Stagioni: 1
Episodi: 8
Durata: 43 min (episodio)
Lingua originale: inglese
Produttori esecutivi: Steven Spielberg, Michael Green, Oren Peli
Casa di produzione: DreamWorks Television, ABC Studios, Good PR Productions
Interpreti e Personaggi:
Bruce Greenwood: Dr. Emmet Cole
Joe Anderson: Lincoln Cole
Paul Blackthorne: Clark Quietly
Leslie Hope: Tess Cole
Paulina Gaitan: Jahela Valenzuela
Eloise Mumford: Lena Landry
Shaun Parkes: AJ Poulain
Thomas Kretschmann: Cap. Kurt Brynildson
Daniel Zacapa: Emilio Valenzuela
Prima visione
Prima TV Stati Uniti d'America:
Rete televisiva ABC
Dal 7/2/2012
Al: in corso
Prima TV Italia (pay TV):
Rete televisiva Sky Uno
Dal: 1º marzo 2012
Al: n.p.
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