Avatar (2009)

L'ex marine invalido Jack Scully (Sam Worthington) si offre di partire per la lontana luna Pandora, ubicata nel sistema Alfa Centauri. Accolto nella base della società interplanetaria RDA, verrà iniziato alla procedura Avatar, che consiste nel trasferire mente e sensazioni in un corpo alieno, ricreato in laboratorio a partire dal codice genetico umano. Jack in pratica dovrà sintonizzarsi con l'Avatar del fratello, scienziato della RDA deceduto, e unirsi alla tribù dei Na'vi (gli indigeni di Pandora).

Obiettivo primario della spedizione umana e della RDA è il recupero di un raro minerale da utilizzare come combustibile sulla Terra. L'estrazione del suddetto può avvenire solo a condizione che gli indigeni vengano allontanati dal loro territorio; ma i fieri Na'vi - forti di una struttura fisica poderosa e di una connessione simbiotica con l'eco-sistema di Pandora - rappresentano un ostacolo difficilmente scavalcabile. La Dr. Grace Augustine (Sigourney Weaver) preme per una soluzione diplomatica, l'ala militarizzata della compagnia vorrebbe invece un intervento brutale senza mediazioni.

Jack si ritroverà così tra due fuochi: incalzato da un suo superiore, si dirà inizialmente disposto a scrutare gli indigeni per scoprirne i punti deboli; ma in seguito, entrato nella tribù grazie all'intercessione della bella Neytiri (Zoë Saldaña), inizierà a ragionare e "sentire" da Na'vi, al punto da ribellarsi ai suoi vecchi compagni e decidere di difendere Pandora dalla minaccia umana.

James Cameron porta con sè una specie di strana maledizione. Se il termine non vi è gradito potremmo anche definirla una naturale conseguenza del suo modo di interpretare la settima arte. Mi spiego. In alcuni momenti topici (Terminator 2: Il giorno del Giudizio, 1991; Abyss, 1989; Titanic, 1999) della sua carriera, l'eccessivo rumore che ha anticipato l'uscita di un suo film, di fatto ha poi penalizzato il lavoro svolto: si trattava cioè di film più che buoni ma non dei "capolavori annunciati" di cui si era tanto parlato. In Cameron è molto forte la componente tecnica (o tecnologica se vogliamo), intesa come ricerca della forma espressiva giusta per rappresentare al meglio un soggetto. Questo spiega il perchè Avatar abbia visto la luce dopo ben dieci anni di gestazione ininterrotta! Questa spasmodica ricerca stilistica, però, può offuscare il messaggio o la narrazione; è un po' ciò che è accaduto al George Lucas dell'ultima (in molti casi inguardabile) trilogia di Guerre Stellari. Avatar non fa eccezione, anche se questa teoria è valida solo in parte.

Se è vero che in Avatar lo script è piuttosto scontato e tutto va per come deve andare in una lunga sequenza di deja-vu, è anche vero che l'opera presenta elementi di grande fascino e innovazione. Concepito per la rappresentazione in 3D, il film suggerisce un approccio visivo di tipo "tattile" con risultati davvero sorprendenti. Basta poco per ritrovarsi circondati dalla sfavillante natura di Pandora, immersi nella sua vegetazione, in compagnia di fauna anch'essa totalmente re-inventata con risultati probabilmente mai visti sul grande schermo. Ciò che disturba in tutto questo viene fuori soltanto al risveglio da questo vortice di esperienze visive, e si traduce in una considerazione semplicissima: può il cinema ridursi a questo? Personalmente la mia risposta è negativa. Così l'inventore della saga di Terminator (1984) e sceneggiatore di Strange Days (1995) aggiunge poco o nulla alla sua riflessione uomo-macchina e destino dell'umanità, rifugiandosi in una Pandora artisticamente bella e struggente quanto cinematograficamente insignificante.   

GIUDIZIO: 6/10
SITO UFFICIALE: avatarmovie.com

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Trailer

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Scheda del film:
Titolo originale: Avatar
Lingua originale: inglese
Paese: USA
Anno: 2009
Durata: 162 min/colore
Genere: fantascienza, avventura, drammatico
Regia: James Cameron
Sceneggiatura: James Cameron
Produttore: James Cameron, Jon Landau
Produttore esecutivo: Colin Wilson
Casa di produzione: 20th Century Fox, Giant Studios, Lightstorm Entertainment
Distribuzione (Italia): 20th Century Fox
Fotografia: Mauro Fiore
Montaggio: James Cameron, John Refoua, Stephen E. Rivkin
Effetti speciali: Joe Letteri, Damian Fisher, Iain Hutton, Phil McLaren, Philip Sharpe
Musiche: James Horner
Scenografia: Rick Carter, Martin Laing, Robert Stromberg
Costumi: Mayes C. Rubeo
Trucco: Corinna Liebel

Interpreti e Personaggi:
Sam Worthington: Jake Sully
Zoë Saldaña: Neytiri
Sigourney Weaver: Dr. Grace Augustine
Giovanni Ribisi: Parker Selfridge
Michelle Rodríguez: Trudy Chacón

Candidature e Premi:
3 Premi Oscar 2010: miglior scenografia, migliore fotografia e migliori effetti speciali;
2 Golden Globe 2010: miglior film drammatico e miglior regista (James Cameron);
11 Saturn Awards: miglior film di fantascienza, miglior attore (Sam Worthington), miglior attrice (Zoë Saldaña), miglior attore non protagonista (Stephen Lang), miglior attrice non protagonista (Sigourney Weaver), miglior regista, miglior sceneggiatore, miglior colonna sonora, migliori scenografie, migliori effetti speciali, The Visionary Award;
2 Premi Ioma 2010: miglior fotografia e migliori effetti speciali;
2 Premi BAFTA 2010: migliore scenografia e migliori effetti speciali;
Nastri d'argento 2010: miglior film in 3D.