Dolittle (2020)

Film di genere avventura-fantastico del 2020, durata 106 minuti, diretto da Stephen Gaghan, prodotto e distribuito da Universal Pictures, con Robert Downey Jr., Antonio Banderas, Kasia Smutniak, Michael Sheen, Jim Broadbent e Jessie Buckley.  Ispirato dalla serie di libri per bambini dello scrittore britannico Hugh Lofting  (1886-1947), il regista, nonché sceneggiatore insieme a  John Whitington, propone sul grande schermo – attraverso la fotografia di Guillermo Navarro e alle musiche di Danny Elfman – la storia di John Dolittle, uno straordinario medico veterinario dell’epoca vittoriana, capace di comunicare con gli animali e che, affranto da una grave perdita, senza più stimoli e  ormai eremita  presso una dimora abbandonata, verrà stravolto da una serie di vicende che lo costringeranno a rimettersi in gioco. 

Se il cuore degli animali appartiene a John Dolittle – Robert Downey Jr, interprete e produttore – il suo, invece, appartiene ad una sola donna, all’esploratrice Lily – Kasia Smutniak – compagna di vita e di mille avventure, prima che un naufragio durante una spedizione se la portasse via, costringendo il medico a vivere una vita da esiliato all’interno di una tenuta reale, lontano da ogni essere umano, in compagnia degli unici esseri viventi a lui fidati, ovvero gli animali, quelli che aveva salvato durante i suoi viaggi, a fianco alla sua dolce metà, affogato in un mare di ricordi e, perso il suo spirito di avventura, non gli resta che sfidare Chee-Chee – possente gorilla afflitto da tante paure – a scacchi, con dei topini al posto delle pedine, prima che qualcosa – o meglio qualcuno – irrompesse nella sua triste solitudine interiore.
Spostati, questo è il mio nascondiglio. Non ci sono!
Sta bene là sotto?
Sì, bene.
È  il dottor Dolittle?
Sì, io.
Lei è stato convocato, a Buckingham Palace, dalla Regina in persona.
Uh, wow. Avanti.
Dovrebbe saperlo, è gravemente ammalata. Capisce quello che dico?
E tu capisci cosa dico io? Avanti sparisci, non mi interessa niente di niente!

Dolittle, oltre che dalla convocazione Reale della piccola ambasciatrice Lady Rose, verrà turbato contemporaneamente dalla richiesta d’aiuto del giovane Tommy Stubbins, nipote di un cacciatore, innamorato degli animali, il quale preferisce allontanarli durante la caccia sparando a vuoto, se non fosse che la sorte, questa volta, lo abbia indotto a ferire uno scoiattolo. La morte della Regina – Jessie Buckley – costringerebbe John e i suoi amici ad abbandonare la dimora e, sensibilizzato dalla supplica del ragazzo , deciderà di intervenire sul roditore moribondo, oltre ad accogliere la convocazione a Palazzo.
È grave? La prego, mi aiuti.
Tieni questo. E questo.
Sono… sono troppo bello per morire.
Sì, è vivo: Dab Dab, Chee-Chee, accendete e disinfettate la sala operatoria.
Lei non si occuperà di uno scoiattolo mentre la vita della regina d’Inghilterra è in pericolo.
Oh, non mi conosci molto bene. Vero? Non farlo cadere!
Codice rosso, codice rosso ragazzi. Il Dottore è tornato!”  

Reso presentabile, con il suo cilindro di paglia sul capo e il suo cappotto, in sella ad uno struzzo e preceduto da una carrozza, partirà in viaggio per il palazzo Reale insieme agli amici animali, irrompendo laddove “desta molta preoccupazione la salute di sua Maestà”, tra le applicazioni di sanguisughe per la circolazione di vapori nel flusso sanguigno e le cospirazioni di Corte attorno al capezzale.  Tuttavia, la scoperta dell’erba velenosa, ingerita dalla Sovrana, costringerà “Doc” e compagni ad intraprendere un lunghissimo viaggio, alla ricerca di una terra lontana, un’isola assente sulle mappe, per cogliere il frutto di un albero capace di salvare la Regina.
Ci sarà un’eclissi solare il 17 di questo mese, se non riceverà l’antidoto entro quella data, sua Maestà perirà.
Ci dica Dolittle, qual è il suo piano?
Il piano? Immagino che ne occorrerà uno. Beh, l’unica speranza è un antidoto sperimentato da un albero mai visto, su un’isola mai trovata: sembra ridicolo detto ad alta voce ma, nonostante ciò, non ci resta che imbarcarci in questo pericoloso viaggio e cogliere il frutto dell’albero dell’Eden!

Nonostante i dettami di Doc, il giovane Tommy, intento ad imparare la lingua degli animali e a divenire un prodigioso medico – seguendo le orme dello stesso Dolittle – riuscirà a far parte della ciurma nell’intrepido viaggio in mare, tra le insidiosissime minacce britanniche che cercheranno in tutti i modi di fermare la loro spedizione. In questa avventura, John, dovrà recuperare un oggetto importantissimo, scontrandosi inevitabilmente con alcuni fantasmi del passato, che si ripercuoteranno lungo il suo cammino, prima di inoltrarsi nuovamente in mare, alla ricerca di un’isola mai trovata e, dopo aver colto il frutto dalle proprietà benefiche, fare ritorno in Britannia.
Non ho mai capito cosa Lily trovasse in te. Questa è una lamentela comune in tutto il Mondo per i padri di figlie dilette ma, in questo caso, credo che possiamo tutti concordare che è particolarmente azzeccata.
Sono certo che non dicevi sul serio.
Era il suo diario, la sola cosa di lei che i miei uomini recuperarono dal naufragio. Il suo posto è qui! Avresti dovuto non mostrare più la tua faccia da queste parti: fine del discorso. Hai Fallito, ora pagherai per avermi portato via Lily. Sapevi cosa sarebbe successo se tu fossi tornato. Sì?

Dovresti andare. È il mio passato che mi presenta il conto, non è il tuo.
Ma Lei è mio amico!
Non voltarti.
Starai meglio senza di lui, Ragazzo.

Rivisitando il concept di Jack Sparrow – interpretato da Johnny Depp nella saga de I pirati dei Caraibi – attraverso delle note piratesche, Stephen Gaghan, restituisce allo spettatore il noto personaggio che parla la lingua degli animali alla ricerca di un antidoto – oltre quello della regina – che gli permetterà di guarire dal suo profondo dolore intrinseco e di riappropriarsi del suo spirito di avventura, mescolando una giusta dose di drammaticità all’interno di una trama che insiste – attraverso un’impronta fantastica – a voler essere un racconto per bambini, oltre che per un pubblico adulto, conservando fedelmente il periodo storico suggerito da Hugh Lofting all’interno dei suoi racconti ed enfatizzando l’importanza della specie animale e il sentimento verso il genere.“Non può finire così, possiamo ancora salvare la Regina. Possiamo salvare la Sua casa. Io credo in Lei, non dobbiamo fermarci!”“Oh, belle parole. Solo che il diario è andato, non troveremo mai l’albero dell’Eden e la nostra nave è affondata.

Quella esploratrice di cui mi ha parlato non avrebbe mai gettato la spugna. Era sua moglie, dico bene?
Vuoi sapere l’ironia della cosa?”“Io non so cosa significa ironia.”“L’ironia, è quando trovi una donna che ti rende la vita più meravigliosa di quanto avrebbe dovuto essere. E poi ‘puff’ e lei muore, ed è soltanto colpa tua. Questo viaggio, era la mia occasione per finire quello che aveva cominciato… Dovevo andare con lei, tutto ciò che mi è rimasto è il fantasma che vedo quando tengo i nostri anelli.


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