Film di genere drammatico del 2019, durata 118 minuti, diretto da Ferzan Ozpetek, prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia, R&C Produzioni e Faros Film, distribuito da Warner Bros. Pictures, con Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Jasmine Trinca, Serra Yilmaz, Barbara Alberti, Sara Ciocca, Pia Lanciotti, Edoardo Brandi, Cristina Bugatty e Filippo Nigro. Il film è articolato su un linguaggio drammatico e, alleggerito dai toni della commedia romantica italiana, tramite il grande schermo, mostra le dinamiche delle relazioni di coppia e delle amicizie all’interno della società, tra bugie e segreti, affrontando il tema dell’omosessualità.
Dal Lazio alla Sicilia: il film si alterna tra Roma, il santuario della Fortuna Primigenia in Palestrina – complesso sacro dedicato alla dea Fortuna del II secolo a.C. – villa Valguarnera a Bagheria e il quartiere Vergine Maria di Palermo.
La pellicola tenta sin da subito di impegnare il pubblico attraverso un flashback – unico in tutta l’opera – il quale racconta di una ragazzina che, chiusa dentro una stanza di una villa nobiliare, urla e bussa ripetutamente alla porta supplicando di essere liberata, tra la luce calda dell’ambiente condizionata dal ritmo di candele accese presenti e i macabri affreschi che adornano la volta della camera, restituendo al fruitore la sensazione, a primo acchito, di un genere horror grazie alla fotografica curata da Gian Filippo Corticelli, per poi tornare al presente, nella Capitale, nella casa dei due protagonisti.
Alessandro – Edoardo Leo – e Arturo – Stefano Accorsi – omosessuali e “futuri sposi”, fidanzati da tanti anni, sono una coppia moderna e vivono il loro rapporto quasi apertamente. Il primo è un idraulico, rustico e affascinante, attivo e gran lavoratore. Il secondo, invece, è un discreto traduttore, elegante e raffinato, passivo, che ha rinunciato ai suoi sogni e alle sue ambizioni per trasferirsi a Roma e che soffre, ad oggi, le mancate attenzioni del suo partner.
“Ma lo sai da quant’è che non scopiamo?”
“Voi due?”
“Dal Medioevo!”
Ad irrompere nelle loro vite, sarà Annamaria – Jasmine Trinca, la Ilaria Cucchi di Sulla mia pelle (A. Cremonini, 2018) – che busserà “inaspettatamente” alla porta dei protagonisti, durante i festeggiamenti di un matrimonio sulla terrazza del loro appartamento. La donna – baronessa, madre di Martina e Alessandro, ex compagna dell’idraulico e grande amica di Arturo – durante la festa conoscerà gli amici della coppia: Mina e Esra, gay wedding planner affermate e Ginevra, infelice, moglie di Filippo, afflitto da disturbi della memoria – simile al personaggio di Sandro interpretato da Massimo Ghini in A casa tutti bene (G. Muccino, 2018) con Stefano Accorsi – costretto ad innamorarsi ogni giorno – come Lucy (Drew Barrymore ) con Henry (Adam Sendler), in 50 volte il primo bacio (P. Segal, 2004) – della sua metà a causa della malattia.
“Signora, ci conosciamo?”
“Sì, siamo sposati da anni!”
Annamaria, da tempo affranta da croniche emicranie, sarà costretta a lasciare i propri figli ad Alessandro e Arturo per tre giorni, per svolgere delle analisi in ospedale, in seguito ad un ricovero.
“Mi raccomando, state attenti a questi due.”
“Certo!”
“Parlavo con loro…”
Da questo momento in poi, gli equilibri tra i due, verranno infranti da questa situazione e, mentre Arturo sarà impegnato a tenere svogliatamente a bada i figli di Annamaria, Alessandro cercherà di scoprire la verità sullo stato della sua ex, durante il tragitto in clinica.
“Me lo dici che c’hai?”
“Magari te lo dico tra tre giorni.”
Per la prima volta nella loro vita, i futuri sposi, avranno a che fare con una realtà a loro sconosciuta che, scombussolando le proprie abitudini, decreterà l’inizio di una profonda crisi di coppia.
“Dai, adesso a dormire.”
“Te sembra facile?”
“Ma che ve devo raccontà na storia?”
“Provaci.”
“Na Favola?”
“Ma che c’abbiamo cinque anni?”
La dilungata degenza in ospedale di Annamaria e la scoperta di intrighi amorosi, porterà alla rottura definitiva del rapporto tra Alessandro e Arturo, i quali cercheranno di trovare una nuova sistemazione ai due ragazzini accompagnandoli dalla nonna in Sicilia e porre fine alla storia una volta tornati.
“Ho provato a chiamarla, ma tanto lei non verrà. Non voglio che la preghiate, non insistete. Quella è una strega. Va be’ che voi siete più streghe di lei: questa me la pagherete!”
Ferzan Ozpetek cerca con coraggio di affrontare tematiche attuali, portando sul grande schermo la storia di un’emancipata coppia di omosessuali contrastata dalle vicissitudini della vita, mettendo in relazione due personaggi socialmente e culturalmente differenti – grazie alle magistrali interpretazioni di Stefano Accorsi e di Edoardo Leo – tentando di scavare all’interno della loro relazione ed evidenziando le principali problematiche derivanti dall’importante ruolo genitoriale acquisito – argomento corrente che riguarda le adozioni gay oggi, in Italia, non riconosciute a livello legislativo – introducendo circostanze intrinseche che riguardano molto spesso i rapporti di coppia in generale, tra menzogne, segreti e insidie esterne che cercheranno di danneggiare ancor di più la loro storia.
“La dea Fortuna ha un segreto, un trucco magico: come fai a tenere per sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene? Devi guardarlo fisso, prendi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi. E lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà per sempre con te.”
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